Bressanone, uccisa una donna I carabinieri fermano il compagno
Sono ancora inspiegabili i motivi che hanno portato all’uccisione di Marianne Obrist, una donna altoatesina di 39 anni trovata uccisa a colpi di un’arma da taglio nella sua casa di Bressanone in Alto Adige. Per la vicenda si trova in stato di fermo un marocchino di 34 anni, Rabih Badr.
Il delitto è avvenuto in un complesso di case popolari nel quartiere di Millan, ai margini della cittadina altoatesina.
Millan si trova ai piedi della Plose, la montagna della città, meta d’inverno di migliaia di sciatori. Nella frazione, la più antica della città vescovile, si trova il celebre santuario della Madonna della sabbia, meta di pellegrinaggi sin dai secoli scorsi.
A trovare il corpo ormai senza vita della donna, martoriato dalle coltellate, sono stati gli uomini del 118, giunti sul posto dopo un allarmante telefonata fatta dall’uomo stesso.
Nella chiamata, il marocchino diceva che la donna si era sentita male, spiegando il fatto con una caduta.
Quando i soccorritori sono giunti sul posto, però, il quadro che si è presentato loro davanti era ben diverso: la donna giaceva riversa in una pozza di sangue nella vasca da bagno della toilette dell’appartamento. Immediatamente sono stati i chiamati i Carabinieri che, giunti sul posto, hanno interrogato l’uomo sui particolari della vicenda. Secondo quanto si è appreso, l’uomo sarebbe caduto in numerose contraddizioni ed è stato perciò fermato.
All’interno dell’appartamento sarebbe stato sequestrato anche un coltello, probabilmente l’arma usata per il delitto.
Il marocchino sarà sentito domani dal magistrato con il suo avvocato d’ufficio e, per il momento, sul movente del delitto non c’è nessuna chiarezza. Da quanto raccontano i vicini di casa della vittima, la donna era sposata e qualche anno fa aveva lasciato il marito. Da un pò di tempo avrebbe convissuto con Badr.
La donna, sempre secondo i vicini di casa, viveva di lavori saltuari, talvolta come badante, mentre l’uomo risulta disoccupato. Il marocchino era in Italia da 4-5 anni e risulta regolarmente residente. I due, dicono i vicini, vivevano in maniera molto riservata, anche se qualcuno degli inquilini della palazzina che occupa decine e decine di famiglie afferma che qualche mese fa già ci sarebbero stati problemi per un improvviso diverbio scoppiato all’interno della coppia.
In attesa che i particolari della vicenda siano chiariti, il magistrato ha ordinato il sequestro dell’appartamento, in modo tale da consentire ulteriori analisi da parte della polizia scientifica sulle tracce rimaste all’interno.