Femminicidio in val Pusteria
Una giovane donna è stata trovata morta questa mattina nella località turistica di Versciaco in Val Pusteria a pochi chilometri dal confine austriaco di Prato alla Drava. Non si esclude che la donna possa essere stata uccisa. Il suo convivente viene sentito dagli inquirenti, ma nessun provvedimento è stato emesso a suo carico. Sarà, infatti, l’autopsia a fugare i dubbi sulla morte della donna.
La donna, pakistana, di 28 anni, viveva con il suo convivente in un appartamento in via Anger, in un gruppo di case a prevalente destinazione turistica. Questa mattina verso le ore 11 una persona, probabilmente un parente, di cui non si conosce l’identità, ha dato l’allarme. Sul posto sono intervenuti il soccorso sanitario e i carabinieri.
La donna è stata ritrovata riversa sul letto. Non c’erano tracce di sangue. Da una prima indagine medica la donna è morta per asfissia. Si ipotizza pertanto che possa essere stata soffocata con un cuscino o strangolata. La donna era in avanzato stato di gravidanza. Alla sua morte si aggiunge quindi anche la morte del bambino che avrebbe dato alla luce fra poche settimane.
In queste ore viene sentito dagli inquirenti il convivente della donna, un pachistano, lavoratore stagionale presso una pizzeria a Versciaco. Sul posto sono presenti i sostituti procuratori Rielli e Sacchetti e il comandante provinciale dei Carabinieri Cristiano Carenza.
I vicini di casa hanno dichiarato che si trattava di «una coppia che non si fa notare e non dà nell’occhio» e che pertanto non c’erano stati molti contatti.
Sono 600 all’anno i casi di abusi e violenze nei confronti di donne e bambini su cui indaga la Procura di Bolzano. Circa 270 sono i provvedimenti di allontanamento da casa, ma un uomo su 4 non rispetta le disposizioni dell’autorità giudiziaria. A fornire i dati è il sostituto procuratore di Bolzano, Luisa Mosna, a capo di un gruppo di lavoro composto da quattro magistrati che si occupa di violenza contro donne e minori.