Non solo zona rossa: l'Alto Adige passerà al "lockdown duro"
La Provincia autonoma di Bolzano in primavera aveva anticipato la fase 2 ed ora si appresta ad essere la prima ad andare verso il lockdown duro, per spezzare la curva di crescita prima che schizzi alle stelle. L’assessore provinciale alla sanità Thomas Widmann non usa mezzi termini.
«Siamo oltre il tempo massimo, i campanelli d’allarme non possono più essere ignorati», tuona, annunciando che domani chiederà in giunta provinciale un deciso giro di vite. Bolzano purtroppo guida la classifica nazionale, sia per quanto riguarda i ricoveri Covid nei normali reparti (99%), sia in terapia intensiva (61%) «Non abbiamo alternative, altrimenti collassa l’intero sistema sanitario», spiega Widmann. «I danni collaterali sarebbero devastanti, se gli ospedali non dovessero più garantire chemioterapie e interventi chirurgici».
Nel bollettino odierno si registrano altri 4 decessi e un aumento dei ricoveri in ospedale (ecco tutti i dati).
Il lockdown duro non è stato ancora deciso, ma è dietro l’angolo. «Domani - prosegue - presenterò in giunta provinciale i dati attuali sull’andamento epidemiologico e sulla situazione negli ospedali. Quindi chiederò provvedimenti più incisivi. Sarà però la giunta a valutare la situazione e a prendere la decisione definitiva».
La Provincia di Bolzano da oggi è zona rossa, sulla base di un decreto che il governatore Arno Kompatscher ha firmato ieri sera, anche se per il modello nazionale sarebbe ancora zona gialla. Oggi, dopo una settimana di ferie d’autunno gli alunni delle elementari e della prima classe delle medie sono tornati sui banchi di scuola. Ma è stato solo un breve ritorno, perché già da questa settimana dovrebbe scattare la didattica a distanza per tutti.
«A marzo - afferma Widmann - abbiamo chiuso tutto con 42 casi Covid in Alto Adige, ora registriamo 750 nuovi contagi al giorno e c’è ancora chi non capisce e si lamenta delle restrizioni».
L’assessore auspica un lockdown rigido, ma breve, con test a tappeto. «Siamo partiti con 30 tamponi al giorno, ora ne facciamo anche 4.000, questo è importantissimo». Secondo Widmann, «già adesso la pressione sugli ospedali è enorme.
Abbiamo garantito la vita pubblica il più lungo possibile, ma ora va presa una decisione netta, se vogliamo evitare gli ospedali da campo».
Nel frattempo Roma plaude alla fuga in avanti di Bolzano.
Secondo il ministro per gli Affari Regionali e l’Autonomia Francesco Boccia, «la decisione di adottare ulteriori restrizioni rispetto a quanto stabilito in precedenza è l’esatta fotografia del regime di autonomia locale in raccordo col potere centrale. Ringrazio il presidente Kompatscher per la correttezza e la tempestività con la quale ha informato il governo in ordine alle sue legittime decisioni motivate da comprovati e trasparenti dati e analisi epidemiologiche», ribadisce Boccia.
La nuova ordinanza provinciale, firmata ieri dal governatore Arno Kompatscher, consente di svolgere attività sportiva esclusivamente all'aperto e in forma individuale (fanno eccezione atleti e squadre che partecipano a manifestazioni di livello nazionale e internazionale), mentre l'attività motoria sarà consentita in prossimità della propria abitazione nel rispetto della distanza di almeno due metri fra le persone e con obbligo di indossare la mascherina.