Omicidio di Brunico, Zanella ucciso con un colpo solo alla giugulare senza possibilità di difendersi
L’esito dell’autopsia chiarisce la dinamica del delitto anche se resta ancora oscuro il movente. Kozlowski verso l’udienza di convalida del fermo
BOLZANO. Una sola coltellata alla giugulare, rivelatasi mortale, senza alcuna possibilità di difendersi. E’ questo l’esito dell’autopsia eseguita dal medico anatomopatologo incaricato dalla Procura della Repubblica sul corpo di Maximum Zanella, il trentenne ucciso nel suo appartamento a Brunico.
«La causa della morte è da ascriversi ad uno shock emorragico secondario a lesione della vena giugulare di sinistra riconducibile ad un unico colpo di arma da “punta e taglio”», fanno sapere gli inquirenti.
«Non sono state riscontrate ulteriori ferite e/o lesioni e neppure lesioni da difesa, sia attiva sia passiva, a suggerire come la vittima non abbia avuto modo di porre gli arti superiori a difesa del proprio corpo».
L'assassino reo confesso è un suo vicino di casa, Oskar Kozlowski, 21 anni di origine polacca. Domani, sabato 31 luglio, si svolgerà nel carcere di Bolzano l'udienza di convalida dell'arresto di Kozlowski davanti al giudice per le indagini preliminari.
Resta ancora oscuro il movente del delitto, ma nei giorni sono state avanzate alcune ipotesi, per il momento non confermate, tra le quali quella riconducibile all'attrazione di Oskar Kozlowski per il satanismo. Un'attrazione che non sarebbe comunque stata condivisa dalla vittima, secondo quanto ribadito anche dai familiari di Zanella: i genitori e la sorella si sono recati in Procura a Bolzano proprio per fornire agli inquirenti delle indicazioni sullo stile di vita e sul carattere di Maximun. Uno stile di vita molto comune ed un carattere definito dai parenti tranquillo e riservato.