Reddito di cittadinanza, la Guardia di Finanza denuncia 21 persone in Alto Adige
Si tratta in gran parte cittadini stranieri, non avevano il requisito della residenza da almeno 10 anni e continuativamente negli ultimi due anni
BOLZANO. La guardia di finanza di Bolzano ha individuato ventuno persone che hanno percepito indebitamente il reddito di cittadinanza per un totale di 80.760 euro. Diverse le violazioni accertate. Quattordici persone, in gran parte cittadini stranieri, non avevano il requisito della residenza da almeno 10 anni e continuativamente negli ultimi due anni.
In tre casi, invece, l'irregolarità ha riguardato l'omissione, nella dichiarazione sostitutiva unica, di informazioni reddituali rilevanti, quali redditi percepiti dallo stesso richiedente o da un altro componente del nucleo familiare. Inoltre, un residente a Bolzano, non aveva indicato i redditi d'impresa percepiti dal figlio maggiorenne convivente, mentre un residente nel Meranese non aveva indicato la disponibilità di un immobile ricevuto in eredità.
Ancora, una persona ha certificato falsamente di risiedere in un appartamento in affitto senza un valido contratto di locazione, percependo così indebitamente la quota di integrazione del reddito di cittadinanza spettante a coloro che vivono in appartamento in locazione.
Diversi sono poi i casi di mancata comunicazione di variazioni delle condizioni che davano diritto al reddito: tre persone, ad esempio, non hanno comunicato di aver iniziato un'attività lavorativa da lavoro dipendente, mentre in un altro caso la destinataria del beneficio ha omesso di comunicare di aver contratto matrimonio perdendo così il diritto al reddito. Infine, tre persone hanno omesso di comunicare la presenza, all'interno del proprio nucleo familiare, di soggetti in stato detentivo, una circostanza questa che incide sui parametri normativi fissati per l'erogazione del reddito.
Tutte le irregolarità accertate sono state segnalate all'INPS, per l'avvio delle procedure di revoca del beneficio e restituzione delle somme indebitamente percepite, mentre è stata bloccata l'erogazione 29.000 euro. I responsabili sono stati denunciati alla procura della Repubblica di Bolzano.