Il Consiglio provinciale di Bolzano approva la giunta senza Widmann, duro scontro in aula fra l’ex assessore e Kompatscher
Dopo lo scandalo delle intercettazioni, alla resa dei conti l’assemblea si schiera con il presidente, ma non è finita: «Ci saranno delle conseguenze, ma dobbiamo guardare avanti»
BOLZANO. Il consiglio provinciale di Bolzano ha approvato con 18 sì, 16 no e un'astensione la riduzione della giunta provinciale da nove a otto assessori, proposta dal governatore Arno Kompatscher dopo la spaccatura con l'assessore e collega di partito Svp Thomas Widmann. Finisce così un lungo braccio di ferro iniziato un mese fa, quando Kompatscher aveva ritirato le competenze a Widmann dopo la pubblicazione di un libro inchiesta con intercettazioni sul caso Sad, la società che per molti anni ha gestito il trasporto pubblico locale.
Thomas Widmann ha ribadito in aula, poco prima della votazione, di non comprendere che una giunta che ha lavorato bene in un momento difficile, come quello della pandemia, ora «venga amputata».
Secondo Widmann, lo strappo non ha motivi politici, ma esclusivamente personali.
Durante la replica il governatore Kompatscher ha respinto l'accusa di agire «perché offeso», ma «per una visione fondamentalmente diversa della politica».
Il presidente ha parlato di «fatti inauditi». «L'indipendenza ha un prezzo - ha aggiunto -. Ci saranno conseguenze, ma auspico che dopo questa catarsi possiamo tutti continuare a lavorare e guardare avanti» ha concluso Kompatscher.