Cuno Tarfusser sotto accusa per la richiesta di riaprire il caso della strage di Erba
L’ex procuratore capo di Bolzano sotto procedimento disciplinare per la richiesta di riaprire il processo: non avrebbe rispettato le regole interne dell’Ufficio. Ma lui rivendica la correttezza del suo operato
IL CASO Strage di Erba, Tarfusser: «Rosa e Olindo sono innocenti»
BOLZANO. Cuno Tarfusser, l’ex procuratore capo di Bolzano ed ex giudice della Corte penale internazionale e oggi Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di appello di Milano, è finito nei guai: è infatti sotto procedimento disciplinare scaturito da una denuncia della dirigente della Procura generale di Milano, Francesca Nanni, come riporta oggi il Corriere della Sera. Tutta colpa della strage di Erba, per la quale furono condannati all’ergastolo Olindo Romano e Rosa Bazzi.
Aveva fatto scalpore, nei mesi scorsi, l’iniziativa di Tarfusser tesa a riaprire la vicenda giudiziaria. Il magistrato aveva espresso la sua convinzione che i due condannati, in realtà, fossero vittime di un errore giudiziario, chiedendo una revisione degli ergastoli inflitti alla coppia. Tarfusser aveva avanzato la richiesta di revisione del processo lo scorso 31 marzo, motivandola con le “nuove prove” che l’avvocato della coppia gli avrebbe fornito.
A Tarfusser adesso viene contestato di avere «violato i doveri di correttezza, riserbo ed equilibrio», di aver agito «in palese violazione del documento organizzativo dell’Uffico che assegna all’Avvpcato generale e al procuratore generale la facoltà di richiedere la violazione delle sentenze».
Tarfusser, secondo quanto scrive il Corriere, è già stato interrogato a Roma dal sostituto pg di Cassazione Simone Perelli, di fronte al quale avrebbe rivendicato la correttezza della sua iniziativa.
La strage di Erba risale all’11 dicembre 2006, quando vennero uccise 4 persone: Raffaella Castagna, il suo bimbo Youssef Marzouk, Paola Galli e Valeria Cherubini.