Giro di polemiche, neve e rifiuto dei ciclisti: si parte da Lasa verso la val Gardena
I corridori non si presentano e salta la passerella di una decina di chilometri prevista a Livigno a quota duemila, dove questa mattina, 21 maggio, il clima è invernale: tappa altoatesina accorciata di una cinquantina di chilometri: ecco le novità
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TRENTO. Nevica a Livigno (quota 1.915) e perciò si è deciso poco fa di modificare radicalmente la prima parte della sedicesima tappa del Giro d'Italia, in programma oggi.
La partenza della tormentata tappa è stata ulteriormente spostata, a Lasa, ore 14.30, perché gli atleti hanno detto no a una "passerella" a Livigno, ritenuta da molti un'inutile siparietto nel gelo e nella neve.
I ciclisti sono stati quindi trasferiti sulle ammiraglie da Livigno a Lasa e da qui verso Bolzano per poi affrontare le salite dolomitiche, con un finale in salita a Santa Cristina, quattro chilometri con pendenze che arrivano anche al 12%.
In una nota gli organizzatori ricordano: "Si era concordato di muovere la corsa da Livigno con una sfilata cittadina. Nonostante fosse stato raggiunto un accordo con tanto di stretta di mano tra le parti, gli atleti non si sono presentati alla partenza di Livigno".
Si parte dunque da Lasa (quota 870 circa), vicino a Prato allo Stelvio, per andare verso Bolzano e il tragurdo di Santa Cristina in val Gardena (quota 1.625).
La frazione è stata dunque accorciata di una quarantina di chilometri a causa delle condizioni meteo avverse, come hanno annunciato gli organizzatori della corsa dopo una serie di consultazioni.
"Nella giornata di ieri si è riunita la commissione Extreme Weather Protocol chiamata a decidere sulle condizioni della tappa odierna". Nel verbale - recita il comunicato ufficiale - erano previste tre opzioni.
La prima 'svolgimento tappa normale'; la seconda, creazione di una zona di parcheggio sulla cima del Giogo di Santa Maria (dopo 50.2 chilometri) per dare ai corridori l'opportunità di cambiarsi l'abbigliamento; la terza, in caso di condizioni meteorologiche estreme, neutralizzazione della tappa fino a un luogo nel quale siano soddisfatte le condizioni di sicurezza.
Alle 9 la commissione si è riunita e alle 10, viste le condizioni di quel momento, ha deciso di attuare l'opzione 2 con l'opposizione degli atleti. Pochi minuti prima della partenza, le condizioni meteo sono ulteriormente peggiorate e quindi la commissione ha deciso di ripiegare sull'opzione 3.
La tappa avrà la sua partenza e procedure tipiche a Livigno. Da lì si partirà in sfilata verso il tunnel Munt Raschera. I corridori si fermeranno e si cambieranno prima del confine con la Svizzera.
[Livigno stamani, foto credits: Giroditalia.it]