Riva del Garda e Ledro riserve della biosfera

Sì dell'Unesco alla richiesta. Dalle Dolomiti di Brenta al Garda un'area di eccellenza e tutela internazionale

L'ambito e atteso riconoscimento mondiale è arrivato: a Parigi l'Unesco ha detto sì all'inserimento delle Alpi ledrensi nelle riserve della biosfera. Insieme a Ledro sarà compreso nella riserva il territorio dal Garda alle Dolomiti del Brenta da Riva fino all'area del parco Adamello-Brenta. Diventerà un'area sottoposta a tutela internazionale, con un'enorme valorizzazione dal punto di vista paesaggistico, ambientale, naturalistico ma anche economico e turistico per i territori interessati.

Il sigillo dell'inserimento di Ledro e del territorio circostante nella rete mondiale delle riserve della biosfera avverrà nell'assemblea dell'Unesco prevista a Parigi nel prossimo giugno. Ma la decisione è stata presa, e ieri è stata comunicata in Provincia al presidente Rossi e all'assessore Gilmozzi, che hanno espresso grande soddisfazione e contentezza per l'importante risultato conseguito.

L'area di Ledro, e l'intera fascia dal Garda al Brenta, entrano pertanto a far parte della rete delle aree più belle a livello mondiale e di richiamo internazionale come, per l'Italia è il parco del Circeo, l'arcipelago toscano, Miramare e il Monviso. Nel nostro Paese sono soltanto nove le aree riconosciute, e fra queste il parco nazionale del Cilento. E ora si aggiunge la valle di Ledro, Riva e il territorio della Judicaria fino al Brenta.

La candidatura a riserva della biosfera aveva sollevato sul territorio alcune perplessità. I cacciatori, per esempio, avevano in valle di Ledro raccolto 1800 firme contrarie, anche se l'Associazione provinciale cacciatori si era dissociata dall'iniziativa locale e aveva dato il suo plauso «benedicendo» la richiesta. Inoltre in valle di Ledro moltissime sono state le associazioni e i gruppi favorevoli alla riserva che si sono espressi, e che sono stati ascoltati da Parigi.
L'ambito riconoscimento, che segue il precedente inserimento delle palafitte di Ledro e Fiavè nel Patrimonio dell'Umanità, aveva ottenuto l'appoggio pieno del consiglio provinciale e delle amministrazioni locali. In particolare l'amministrazione del Comune di Ledro, guidata dal sindaco Brigà, aveva sostenuto e caldeggiato con convinzione la candidatura.

Come fu spiegato negli incontri con gli abitanti del posto, ciò non comporterà più vincoli per le popolazioni locali, ma al contrario maggiori opportunità di tipo turistico, di ricerca, di promozione di sviluppo sostenibile, di visibilità su scala internazionale. Con questa nomina viene favorito l'utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali. La valutazione dell'Unesco è stata favorevole perché viene riconosciuto che l'intera area costituisce un ecosistema unico per la sua biodiversità, passando dagli ulivi al pino mugo.

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