Lago di Ledro, acqua pura «a tre stelle»
La qualità delle acque del lago di Ledro è «eccellente». Ad affermarlo è l'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente (Appa), che in occasione dei prelievi effettuati nello scorso mese di giugno ha stilato il bollettino di balneazione per il 2016. Tre le stelle che con il benestare dell'Azienda sanitaria sono state assegnate a tutti i litorali ledrensi sottesi al monitoraggio (quello che partendo da Pieve costeggia la parte ovest del lago fino alla Val Maria; quello che si snoda nei pressi dell'abitato di Mezzolago; quello che dalla spiaggia di Besta arriva fino a Pur), ovvero il massimo punteggio previsto nella classificazione.
Grande è dunque la soddisfazione, sia degli operatori turistici - che dopo le incertezze dello scorso anno legate alla qualità delle acque possono ora tirare un sospiro di sollievo - sia dell'amministrazione comunale, che facendo tesoro del lavoro di studio avviato ancora dall'ex sindaco Brigà in collaborazione con gli esperti della Fondazione Mach e dell'Università di Trento, ha dato vita oggi ad un tavolo di lavoro permanente, per ripartire con strategie mirate, volte alla riduzione della proliferazione dell'odiosa alga rossa.
«Non è tuttavia ancora chiaro perché in alcuni anni si manifestino le fioriture e in altri no - aveva specificato nei mesi scorsi Raffaella Canepel, dirigente responsabile del settore tecnico di Appa - Si può ipotizzare che al momento della circolazione completa delle acque del lago, fenomeno che avviene in autunno o in inverno, la popolazione algale che prima era confinata in profondità viene dispersa lungo tutta la colonna; a questo punto, il fatto che prolifichi in superficie dando luogo a vistose fioriture rossastre può dipendere dalla densità iniziale dell'alga stessa o dalle condizioni di temperatura e radiazione luminosa incidenti la superficie in quel periodo, ma non sono da escludere nemmeno i delicati equilibri tra i microelementi chimici presenti e non indagabili oppure, ancora, l'interazione tra tutti questi fattori.
Appare prematuro dunque ricondurre la mancata fioritura della scorsa primavera agli interventi di limitazione del fosforo: è bene far presente che anche a fronte di un contenimento di nutrienti, da cui dipende Planktothrix rubescens, dovranno passare circa cinque-sei anni prima che il lago risponda in termini di cambiamento della popolazione algale che lo abita. È pertanto molto importante che le buone pratiche avviate finora vengano protratte per tutto il tempo necessario a sostenere questo processo».
Vietato dunque abbassare la guardia, sia sui periodici controlli che sulle misure preventive, per far così in modo che il lago possa continuare a restituire non solo panorami da cartolina, come in queste settimane, ma anche l'immagine di una valle sempre più attenta e sensibile al patrimonio naturale.
Ed è proprio in questo contesto che l'Appa, in collaborazione con l'Associazione vela e il Comune, ha allestito presso la «Sala al Lago» di Pieve (via Pribram) la mostra itinerante «Velambiente», per offrire ai visitatori sia un approccio diverso allo sport velico sia al tema della sostenibilità ambientale, qui indagato sotto profili diversi, che vanno da quello tecnico (modalità costruttive, riciclo materiali, consumi energetici) a quello emozionale (le voci dei testimoni, i suoni evocativi del lago e del vento ecc.). La mostra sarà aperta da oggi al 31 agosto, dal martedì al sabato dalle 13 alle 16. L'inaugurazione ufficiale giovedì alle 16. Entrata libera.