La ciclabile del Garda, mentre in Trentino si discute sulla sponda veronese si costruisce

Mentre il Garda trentino discute, sulla sponda veronese si lavora: aperto il cantiere della ciclabile del Garda a Malcesine. Sono iniziati i lavori sul lungolago al confine con Brenzone, è il primo tratto della ciclabile che da Brenzone arriverà fino al confine con il Trentino, passando lungo il territorio di Malcesine. L’opera completa prevede il collegamento di tutto l’Alto Garda da Brenzone a Limone. Il tracciato, per la parte della costa scaligera, può contare su un finanziamento di 17,3 milioni di euro, previsti dal Comitato paritetico per la gestione dei Fondi dei Comuni confinanti; 12 andranno a Malcesine mentre 5,5 a Brenzone. Il sindaco di Malcesine, Nicola Marchesini, ha definito questo passo una «posa della prima pietra» di un collegamento ciclopedonale importante per tutta la zona. In questa primissima fase il Comune di Malcesine inizia le opere grazie alla progettazione fatta dagli uffici tecnici. Il primo intervento ha riguardato la recinzione e messa in sicurezza dei primi 500 metri del lungolago dopo il confine con il territorio di Brenzone che arriva fino a Cassone. Il cantiere, intanto, rimarrà aperto per circa 120 giorni, a fase alterne. Nei prossimi mesi i bandi per appaltare gli altri 6 lotti di lavori.
Il comune di Brenzone, intanto, incassa una proroga di sei mesi per espletare le pratiche indispensabili per arrivare alla assegnazione e all’appalto dei lavori.

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«La ciclopista del Garda è un obiettivo fondamentale per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio altogardesano». Parte da questo assunto fondamentale la sollecitazione che il consigliere provinciale del Patt Luca Giuliani fa all’assessore competente Mauro Gilmozzi per far sì che anche il Trentino acceleri l’iter di approvazione progettuale e finanziamento dell’opera che nel frattempo sta venendo avanti sulle sponde veronesi e bresciane del lago.
«Considerata la possibilità, secondo le finalità statutarie dell’attuale Comitato paritetico, di utilizzare i finanziamenti ex fondo Odi anche dalle Province autonome di Trento e Bolzano, auspico - afferma Giuliani - che la nostra Provincia possa assicurare, per quanto di sua competenza e a breve termine, la copertura economica dell’ambizioso progetto “Ciclopista del lago di Garda”, già accarezzato dagli ambienti del turismo gardesano ai tempi dell’insediamento della Commissione ex fondo Odi, di cui l’attuale Comitato ne costituisce la continuazione. La realizzazione di un percorso che sappia integrare in maniera sempre più consistente la mobilità ordinaria e funzioni da infrastruttura permanente a supporto della crescente domanda di pendolarismo e di cicloturismo, ritengo - prosegue il consigliere del Patt - rappresenti un obiettivo fondamentale per lo sviluppo e la valorizzazione del nostro territorio, anche in funzione del potenziamento dell’offerta turistica, considerato il grande pregio dell’area gardesana, che può diventare, in un’ottica di fruizione sicura, veicolo di attrazione e di richiamo qualificato». Giuliani conclude quindi chiedendo all’assessore Gilmozzi «se la Provincia ha adottato o presentato il progetto della “Ciclopista del Lago di Garda” per quanto di sua competenza, e - in caso affermativo - chiedo di conoscere la tempistica entro cui sarà possibile ottenere il finanziamento derivante dal fondo perequativo dei Comuni confinanti per la sua messa in opera».

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