Minaccia di bruciare il furgone A processo per tentata estorsione
In quel furgone la vittima, un sessantenne veronese, aveva investito tutto il denaro di cui era in possesso: desiderava adibirlo a mezzo per la vendita di alimenti e bevande e si è affidato ad un 36enne della valle dei Laghi per alcuni piccoli interventi di manutenzione necessari per iniziare il lavoro di ambulante.
La cifra pattuita era di mille euro, ma quando il veronese è andato a riprendere il mezzo si è visto chiedere un importo decisamente superiore: una somma di tremila euro per la manutenzione, «senza il versamento della quale non gli avrebbe ridato il furgone e glielo avrebbe bruciato». L’episodio è avvenuto nel maggio 2014. Il 36enne deve ora difendersi dall’accusa di tentata estorsione.
La vittima si è costituita parte civile per poter ottenere il risarcimento di tutti i danni, patrimoniali e non: una cifra che potrebbe arrivare fino a 10mila euro tenendo conto che il mezzo è rimasto fermo impedendo di fatto all’uomo di lavorare come ambulante e che il veronese, che aveva messo tutti i suoi soldi in quel progetto, si è trovato senza un euro in tasca e costretto a chiedere ospitalità agli amici. Il processo è stato rinviato.