Prè di Ledro, seimila alberelli per dimenticare il disastro di Vaia
La gioia dei bambini: su ogni piantina il nome di ognuno di loro, le vedranno crescere. Asuc e forestali in prima linea per la buona riuscita dell’iniziativa
REPORTAGE La rinascita nei boschi trentini travolti da Vaia
LEDRO. Crescere all'aria aperta. Mangiare, passeggiare e talvolta dormire adagiati sulla terra. Per Walt Whitman, il poeta dei versi liberi che sin da «Foglie d'erba» (1855) raccontò l'essere umano come strumento armonico e complemento della natura, era questo il segreto «per la creazione delle persone migliori». Soltanto ai rispettosi dell'ambiente è data la chiave per «assaporare la vita nella sua pienezza» perché consapevoli di poter vivere nell'urbanizzato senza devastare il territorio dato. È questa la premura che rende una comunità attenta all'essenza che eredita e capace di creare strategie sostenibili per la salvaguardia del suo paesaggio di fronte ai cambiamenti climatici e agli eventi meteorologici che da essi si propagano.
Lo sanno bene i cittadini di Prè di Ledro che sabato hanno condiviso l'emozione di piantumare duemila larici e che, in ottobre, la previsione annuale li chiamerà ad adagiare nel terreno altre mille piantine - in attesa di accogliere il 2025 con ulteriori tremila esili tronchi. L'intenzione di ripristinare parte dei danni provocati dalla tempesta Vaia tra il 28 e il 30 ottobre 2018 e dal maltempo dell'estate 2023 ha spinto l'Asuc di Prè (l'ente che ha il compito di tutelare e valorizzare i beni civici di proprietà di una frazione comunale) a proporre il progetto «Vaia e la rinascita dei nostri boschi».
Per ripristinare il patrimonio ambientale in risposta alle catastrofi naturali poc'anzi citate, il piano di recupero e rimboschimento si è sviluppato mediante una rigorosa mappatura delle zone disastrate, in sinergia con i custodi forestali di Ledro. Dopo aver valutato in che modo proteggere la biodiversità locale, sono state previste azioni di bonifica finalizzate a ridurre il rischio fitosanitario legato al proliferare del bostrico.
Grazie al contributo della società «Vaia srl» e al sostegno di Cassa Rurale di Ledro e dell'amministrazione comunale, il 27 aprile adulti e bambini si sono così ritrovati a Malga Vil, sopra località Leano (ai piedi del Monte Guil), per garantire la conservazione del polmone verde che caratterizza la vallata.
«È stata un iniziativa coinvolgente - ha raccontato Manuel Bonisolli, presidente dell'Asuc di Prè - tantissime le mani che hanno aiutato e, soprattutto, quelle piccoline dei bambini e delle bambine residenti nel paese che hanno interrato un alberello munito di targhetta con i loro nomi. Ne sono stati entusiasti! Una volta, qui in zona, si celebrava la "Festa dell'albero" proprio per ripopolare le aree boschive: riprendere questa tradizione è gratificante. Queste piantine cresceranno insieme ai più cittadini più giovani e, ogni volta in cui passeranno vi accanto, potranno controllarle con uno sguardo in più alla propria. Per noi adulti sarà un arricchimento osservare i cambiamenti tra i nostri figli e quei sottili tronchi da loro piantati. Ringrazio di cuore i paesani che hanno aderito e chi ci ha consentito di concretizzare il progetto e il capodistretto della Forestale Massimo Miori: è stata un'occasione per stare insieme in mezzo alla natura».
Presente, nella sua comunità d'origine, anche il sindaco Renato Girardi, oltre a tutti i membri dell'Asuc, ai due custodi forestali che monitorano il territorio ledrense e a Mariano Bonisolli, presidente delle Acli. La scelta della specie arborea è ricaduta sulla famiglia «larix decidua», un larice resistente alle malattie, adatto al clima locale, che si integra perfettamente nel commercio ledrense del legname. In due anni l'Asuc di Prè prevede di ripopolare la foresta con seimila alberi: un passo importante per rigenerare le foreste e onorare, in prima persona, l'anima del mondo che ci nutre e ospita.