L'albero di Ledro in Vaticano, il Papa loda il "taglio ecologico" e riceve mille trentini in udienza
Dopo le polemiche degli ambientalisti, l’abete verrà acceso nel pomeriggio, ma stamattina una foltissima delegazione ha partecipato all’udienza generale
CITTÀ DEL VATICANO. In attesa dell'inaugurazione con accensione delle luci prevista per oggi pomeriggio, papa Francesco ha ricevuto e salutato stamane in Vaticano la delegazione di Grado, in Friuli Venezia Giulia, dal cui territorio proviene la rappresentazione della Natività posta quest'anno al centro di Piazza San Pietro, e quella di Ledro, in Trentino dai cui boschi è giunto l'imponente abete rosso che vi campeggia con i suoi 29 metri di altezza. Dal Trentino, è giunta una delegazione di mille persone, 600 delle quali dalla Val di Ledro. In prima fila il presidente Maurizio Fugatti, che è riuscito a stringere la mano al pontefice che passava davanti sulla sedia a rotelle (vedi foto).
Tra le autorità civili ed ecclesiali presenti, il presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, il presidente della Provincia di Trento, l'arcivescovo di Gorizia, i sindaci di Grado e di Ledro, ma anche i rappresentanti speciali del presidente di Palestina, Mahmoud Abbas ("è venuto molte volte!", ha sottolineato il Papa), venuti per l'inaugurazione del una "Natività" nell'Aula Paolo VI realizzata dagli artigiani di Betlemme. "Colpisce la maestosa solennità dell'albero - ha commentato il Pontefice -. Esso, tagliato nel rispetto dei principi ecologici del ricambio naturale del bosco, porta i segni di molti anni, le numerose stratificazioni del tronco massiccio, le vecchie che hanno dato vita alle giovani, le giovani che hanno avvolto e protetto le vecchie, tutte che salgono insieme verso l'alto".
"Può essere una bella immagine della Chiesa - ha proseguito -, popolo e corpo, da cui la luce di Cristo si diffonde nel mondo proprio grazie al succedersi di generazioni di credenti che si stringono attorno all'unica origine, Gesù: le antiche hanno dato vita alle giovani, le giovani abbracciano e proteggono le antiche, in missione nel mondo e in cammino verso il Cielo. Così va avanti il santo popolo fedele di Dio".
"All'ombra del grande abete, poi - ha detto ancora il Pontefice -, il Presepe riproduce un 'casone' della Laguna gradese, una di quelle case di pescatori che venivano costruite con fango e canne e dove gli abitanti delle 'mote', le piccole isolette lagunari, condividevano, durante il duro lavoro della pesca, le gioie e i dolori della vita di ogni giorno". Anche questo simbolo "ci parla del Natale, in cui Dio si fa uomo per aver parte fino in fondo alla nostra povertà, venendo a costruire il suo Regno sulla terra non con mezzi potenti, ma attraverso le deboli risorse della nostra umanità, purificate e fortificate dalla sua grazia".
Circa il Presepe, ha voluto evidenziare anche che i "casoni" sono circondati dall'acqua e per andarci "ci vuole la 'batela', la tipica imbarcazione a fondo piatto che permette di spostarsi sui fondali bassi". "E anche per giungere a Gesù - ha aggiunto - ci vuole una barca: la Chiesa è la barca. Non lo si raggiunge 'in solitaria', ma insieme, in comunità, su quel piccolo-grande battello che Pietro continua a guidare e a bordo del quale, stringendosi un po', c'è sempre posto per tutti".
"Nella Chiesa c'è sempre posto per tutti - ha concluso Francesco - Qualcuno potrebbe chiedere: anche per i peccatori? Soprattutto per per i peccatori! Loro sono i privilegiati, Gesù è venuti per i peccatori. Nella Chiesa c'è posto per tutti".
Il comunicato della giunta provinciale. L'albero di Natale donato dal Trentino a Papa Francesco in occasione del Natale 2024 illuminerà da stasera Piazza San Pietro, regalando al cuore della cristianità un incanto senza tempo.
In attesa della cerimonia dell'accensione del maestoso abete, di quasi 30 metri di altezza, il Papa ha incontrato questa mattina in Aula Paolo VI i gruppi provenienti dalle comunità che hanno donato l'albero di Natale e il presepe, quest'ultimo regalato dai fedeli della Diocesi di Grado, in Friuli Venezia Giulia. All'incontro in Sala Nervi hanno preso parte anche il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che ha avuto modo di stringere la mano al Santo Padre, il presidente del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige/Südtirol Roberto Paccher, l'arcivescovo di Trento Lauro Tisi e il sindaco di Ledro Renato Girardi. Nella delegazione, rappresentanti del Coro Cima d'Oro, del Corpo Bandistico Val di Ledro e del Gruppo Fisarmoniche Città di Arco.
"Oggi si è visto tanto orgoglio, tanta passione e tanto senso di comunità - ha detto il presidente Fugatti - credo sia un onore per il Trentino che l'albero di Natale in Piazza San Pietro provenga dalle nostre montagne".
Erano oltre seicento le persone provenienti dal Trentino ricevute in udienza dal Papa, in gran parte della Val di Ledro e dell'Alto Garda, ma non solo. Papa Francesco ha salutato il presidente Fugatti e gli altri rappresentanti istituzionali e della comunità trentina presenti a Roma e nel suo discorso ha paragonato l'albero alla Chiesa.
“Colpisce la maestosa solennità dell’albero, tagliato nel rispetto dei principi ecologici per il ricambio naturale del bosco. Porta i segni dei suoi molti anni, le stratificazioni del tronco massiccio; le vecchie che hanno dato vita alle giovani, le giovani che hanno avvolto e protetto le vecchie: tutte che salgono insieme verso l’alto. Può essere una bella immagine della Chiesa, popolo da cui la luce di Cristo si diffonde nel mondo, proprio grazie al succedersi di generazioni di credenti che si stringono ad un’unica origine, Gesù”, ha detto il Santo Padre.
Come ha sottolineato anche una comunicazione ufficiale della Santa Sede, la scelta dell’abete è stata “determinata, non solamente da una valenza estetica, ma anche da una ecologicamente responsabile”. L’abete prelevato, infatti, fa parte di uno dei lotti da tagliare per la corretta coltura del bosco, certificato PEFC, cioè gestito in linea con i più severi requisiti ambientali, sociali ed economici.
L’iniziativa del dono da parte trentina non si è limitata all’abete: associazioni, istituzioni, enti, semplici cittadini - attivatisi sia singolarmente che in gruppi - si sono dedicati alla decorazione dell'abete principale e di altri 39 alberi di dimensioni minori, acquistati e provenienti da coltivazioni dedicate, da destinare ad uffici, luoghi pubblici e palazzi della Santa Sede e anche per questo in molti hanno voluto partecipare al suggestivo momento dell'accensione. Il presepe e l’albero in Piazza San Pietro rimarranno esposti fino alla conclusione del Tempo di Natale, domenica 12 gennaio 2025.
C'era anche Paccher. Dopo l'invio di filmati e foto da parte dell'ufficio stampa della giunta proviunciale, anche l'ufficio stampa del Consiglio regionale ha inviato un altro diverso comunicato sttampa sulla presenza a Roma del presidente Paccher.
Il comunicato: "Piazza San Pietro si veste a festa con l’arrivo del maestoso albero di Natale, simbolo di speranza e unione. Quest’anno, a svettare nel cuore della cristianità, è un imponente abete di 29 metri, proveniente dalla valle di Ledro. Un dono carico di significato, frutto di una tradizione che unisce fede e territorio.
L’abete, del peso di 5 tonnellate, ha affrontato un lungo viaggio fino a Roma per essere consegnato al Santo Padre. Alla cerimonia di inaugurazione, avvenuta tra emozione e auguri solenni, ha partecipato anche il presidente del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige, Roberto Paccher, che ha sottolineato con orgoglio il valore di questo gesto: “Il nostro albero rappresenta un ritorno a una grande tradizione. È un segno di condivisione che il Trentino offre al mondo intero in un momento in cui il messaggio di pace e solidarietà è più necessario che mai”.
L’abete trentino, decorato con eleganza e luci scintillanti, illuminerà Piazza San Pietro per tutto il periodo natalizio, attirando migliaia di fedeli e turisti. Un’immagine di forte impatto che invita alla riflessione sul significato autentico del Natale: non solo celebrazione, ma anche occasione per riscoprire il senso di comunità e generosità".