Dolomiti bellunesi "assaltate" dai turisti nel Veneto "giallo": tutto esaurito nei rifugi
Dolomiti del Bellunese prese d'assalto, ieri, domenica, dai turisti arrivati dalla pianura veneta.
Un viaggio di 250-300 chilometri (o più) fra andata e ritorno non ha scoraggiato, nel Veneto zona gialla, soprattutto veneziani, padovani e trevigiani che sono partiti alla volta della montagna, arrivando anche ai confini con Trentino e Alto Adige, dove invece le attività sono sospese per le restrizioni covid.
Dall'Agordino al Comelico, passando per l'Ampezzano e il Cadore, le Dolomiti in provincia di Belluno ieri hanno vissuto una giornata turistica che in qualche area sembrava quasi normale, mentre in realtà pesa sempre la chiusura degli impianti di risalita.
Tuttavia, la bella e tiepida giornata di sole ha spinto molti a salire ugualmente in quota, dove hanno potuto svolgere le attività più varie: trekking sulla neve (con o senza ciaspole), sci di fondo, scialpinismo, slitta, ma anche escursioni con le bici elettriche su stradine pittoresche fra paesaggi innevati.
Una boccata di ossigeno, soprattutto per il morale, per bar, ristoranti, rifugi e malghe che hanno accolto la grande massa di ospiti arrivati dalla "Bassa" veneta. In molti casi a pranzo si è registrato un pienone da tutto esaurito.
Parcheggi colmi e in qualche caso problemi a causa di chi ha lasciato la macchina lungo la strada (non sono mancate le multe).
E infine, com'era prevedibile, i problemi al traffico del rientro, nel tardo pomeriggio, anche perché il coprifuoco alle 22 complica lo scaglionamento serale.
Code a tratti anche sui passi dolomitici, come Falzarego, Giau e Staulanza, traffico pure sui valichi verso il Trentino Alto Adige, come Pordoi, San Pellegrino, Valles e Campolongo.
[foto dalla pagina Fb di Malga Misurina]