Ferrovia Trento-val di Fassa e altri collegamenti alpini: Transdolomites scrive al governo
Girardi: con il tunnel di base del Brennero aumenterà il traffico su rotaia e in futuro saranno sempre più ricercati i territori turistici serviti dal treno. "Il Pnrr è un'occasione storica e serve una programmazione sovraregionale"
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FIEMME FASSA. «Serve un piano generale della mobilità per le Dolomiti. Il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) nei prossimi anni può rappresentare la storica occasione per dare alle Dolomiti la grande occasione per il ritorno del treno».
Lo afferma l'indomito leader di Transdolomites, Massimo Girardi, il quale sostiene che la costruzione della Galleria di base del Brennero cui si associa l'opportunità dell'Alta Velocità nella regione Trentino -Alto Adige «ripropone il tema della raggiungibilità dei territori periferici di montagna. In particolare le destinazioni turistiche del Trentino, Sudtirolo e Tirolo austriaco sono sottoposte ad una forte pressione di traffico ma allo stesso tempo, private delle ferrovie storiche, oggi sono servite da un sistema di mobilità pubblica del tutto insufficiente a rispondere all'attuale domanda di mobilità collettiva.
Quando la galleria del Brennero sarà in esercizio il deficit di servizi di mobilità pubblica diverrà ancor più marcato.
Con l'attivazione dell'Alta velocità ci si attende che dagli attuali 10% di utilizzatori del treno per raggiungere la nostra regione si passerà al 30 e forse anche 40%.
Gli studi svolti in Italia e nell'Unione europea indicano poi che in futuro i territori turistici raggiungibili via ferrovia saranno le mete sempre più ambite».
La necessità di ragionare sulla creazione di una rete ferroviaria trentina ed anche sudtirolese di collegamento intervallivo in grado di connettere tra loro le principali realtà del territorio e di migliorare l'accessibilità al corridoio del Brennero «è quanto mai attuale per rafforzare l'integrazione e lo sviluppo bilanciato delle valli con particolare attenzione all'accesso alle località turistiche» sottolinea Girardi.
Transdolomites, dal 2009 ha raccolto questa sfida attivandosi davanti al Governo provinciale di allora, con la proposta di progettare un nuovo collegamento ferroviario tra Trento e Penia di Canazei via val di Cembra ma allo stesso tempo apprezzando e sostenendo l'idea di progettare il collegamento ferroviario tra Rovereto ed il Lago di Garda, il potenziamento della Ferrovia della Valsugana, il prolungamento della Trento-Mezzana verso la Valtellina per attivare il collegamento internazionale tra la Svizzera e Trento.
Recentemente Transdolomites ha inviato una lettera articolata Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della, Mobilità Sostenibile.
«Riteniamo infatti ormai irrinunciabile il fatto per le Dolomiti si debba provvedere ad avviare un percorso partecipato sovraprovinciale e sovraregionale che porti alla progettazione di una piano generale della mobilità per le Dolomiti al centro del quale le ferrovie di valle rappresentino l'opportunità di riprogrammare l'offerta turistiche nelle montagne più belle al mondo. Il tempo delle strade è, finito. Nuove strade stanno a significare solo nuovo traffico.
Non è una ideologia questa ma la sacrosanta realtà.
Miliardi di euro spesi in strade hanno avuto come effetto il fatto di avere prodotto nuovo traffico. Le Dolomiti non possono più permettersi di perdere l'appuntamento con la storia. Il futuro si costruisce: esso non si crea da solo».