La protesta: basta funivie  «No alla fune per il Fedaia»

Non convince l'Union autonomista ladina (Ual) la proposta di creare un'alternativa di mobilità che connetta Alba di Canazei con il Passo Fedaia attraverso sistemi di mobilità su fune. Quanto prospettato dal presidente della Provincia Alberto Pacher in risposta all'interrogazione a risposta immediata del consigliere Luigi Chiocchetti nella seduta del Consiglio provinciale del 19 marzo scorso circa la definitiva messa in sicurezza della strada del Fedaia non è condiviso dalla Ual e dal territorio

VAL DI FASSA - Non convince l'Union autonomista ladina (Ual) la proposta di creare un'alternativa di mobilità che connetta Alba di Canazei con il Passo Fedaia attraverso sistemi di mobilità su fune. Quanto prospettato dal presidente della Provincia Alberto Pacher in risposta all'interrogazione a risposta immediata del consigliere Luigi Chiocchetti nella seduta del Consiglio provinciale del 19 marzo scorso circa la definitiva messa in sicurezza della strada del Fedaia non è condiviso dalla Ual e dal territorio. Tutti gli interventi fin qui realizzati sono insufficienti, denuncia la Ual.

 

«In particolare si è rivelato fallimentare il recente impianto fisso di otto gasex, quel sistema che provoca la caduta programmata e guidata della neve dai versanti della montagna, né risolutivo nemmeno con l'aggiunta di un impianto di distacco programmato elitrasportabile (il cosiddetto DesyBell). Ciò che deve esser fatto è un intervento decisivo, ormai non più differibile, per la definitiva messa in sicurezza e il potenziamento della statale 641 del Passo Fedaia. Con ciò ottemperando ad un preciso impegno assunto nell'ormai lontano 2002 con la sottoscrizione del Protocollo d'intesa tra Provincia autonoma di Trento, Provincia di Belluno, Regione Veneto, comune di Canazei e comune di Rocca Pietore di chiusura della controversia sui confini della Marmolada».

 

Quel protocollo impegnava «a migliorare la viabilità di accesso alla Marmolada con particolare riferimento ai problemi di percorribilità durante la stagione invernale» con interventi specifici sul territorio comunale di Canazei. Per la Ual «c'è bisogno di una riqualificazione strutturale della strada del Fedaia e di tutta l'area attorno al lago. Si tratta di una strada di accesso alla Marmolada e di collegamento interregionale: serve intervenire strutturalmente realizzando tettoie paraneve lungo tutto il perimetro del lago e ripristinando la sicurezza del ponte crollato nei primi anni '80. Un recente studio degli architetti Tamion, Ghetta e Daprà prospetta una soluzione interessante per la messa in sicurezza della strada e della riqualificazione dell'area del Fedaia, questo studio non va dimenticato e potrebbe rappresentare un'ottima base di partenza per un nuovo approccio alla questione Marmolada».


Per la Ual «non è più tollerabile che la strada dia un immagine di degrado e rimanga chiusa per lunghi periodi durante la stagione invernale. Dal punto di vista economico, i costi di realizzazione di un impianto a fune che colleghi Alba a Passo Fedaia senza risolvere i problemi, sono superiori a quelli programmabili per la definitiva messa in sicurezza e il potenziamento dell'importante arteria che collega il Trentino con il Veneto».

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