Studenti e alcol: i prof contro l'Oktoberfest di Predazzo

Sedici giorni in cui scorrono fiumi di birra (le statistiche parlano 7,5 milioni di boccali di sei marche storiche bavaresi): questa è l'Oktberfest di Monaco di Baviera, il più imitato festival del mondo. Tant'è che anche a Predazzo si tiene ogni anno la più grande «festa trentina in stile bavarese», capace di richiamare in due giorni migliaia di persone di Fiemme e Fassa, di fuori valle e di fuori regione. E può mancare la birra? Neanche a dirlo il conto finale è stato per l'ultima edizione di 16 mila litri.


E c'è da esserne fieri? Non la pensano così gli insegnanti che, in collaborazione con l'Azienda sanitaria, da anni aderiscono al progetto «Alcooperiamo» volto a promuovere una cultura del divertirsi senza bere e senza fare uso di sostanze tra i ragazzi delle scuole di Fiemme. In sei anni sono stati formati circa 150 «peer leader» che interagiscono direttamente con i pari d'età di terza media e seconda superiore, per un progetto che mette in moto contatti tra circa 400 ragazzi ogni anno.


Ebbene ora una trentina di insegnanti e personale non docente dell'Istituto comprensivo di Predazzo, Tesero, Panchià e Ziano, che dicono di sentirsi dei «Don Chisciotte contro i mulini a vento», annunciano che quest'anno non parteciperanno, come per il passato, al progetto «Alcooperiamo» portato avanti da anni dai ragazzi dell'Istituto «La Rosa Bianca» di Cavalese e Predazzo. «A che scopo dovremmo attivare sia risorse della scuola sia risorse esterne per mettere in piedi un progetto rivolto a ragazzi che vivono in un paese e in una valle che incentivano l'uso di alcol?» chiedono in una lettera inviata alla sindaco e agli assessori di Predazzo, ai dirigenti scolastici e ai responsabili del servizio di Alcologia e del Distretto sanitario. «Come si può fare imprendoria, marketing o semplicemente rilancio del turismo, sponsorizzando lo "sballo" e allo stesso tempo educare a comportamenti responsabili? - continuano -. Meglio sarebbe avere la lungimiranza e il coraggio di trasformare l'Oktoberfest in "Festa d'Autunno" e renderla occasione di socializzazione senza utilizzare la birra/alcol come collante».


Il problema del messaggio rispetto all'alcol è serio, ricordano gli insegnanti della valle. Per 100 persone di 11 anni di età e oltre, in Italia la percentuale dei bevitori da sballo è a quota 6,3%, in provincia di Trento si arriva al 12%. Per l'Istat, il Trentino è secondo solo all'Alto Adige a quota 17,8%. «A nostro avviso - ribadiscono - è sbagliato abbassare la guardia e cedere alla lusinga di sponsorizzare o organizzare un'iniziativa che fa folclore, evento, occasione e richiamo per il turismo trascurando il messaggio che viene lanciato ai nostri giovani». Anche perché «se i controlli per garantire la legalità della somministrazione delle bevande alcoliche sono stati anche attenti all'esterno del tendone - denunciano - sono stati inefficaci all'interno».


Coerenza è stata chiesta all'amministrazione comunale di Predazzo, in un incontro con la sindaca Maria Bosin, alla quale vengono ora ricordati, nel documento, gli impegni presi se sarà rieletta alle amministrative del maggio 2015: la questione Oktoberfest sarà portata nelle assemblee dei genitori dagli insegnanti delle scuole medie per raccogliere perplessità e proposte; per il prossimo anno si cercherà di collaborare per organizzare una festa senza alcol alla vigilia della «Desmontegada»; è da valutarsi la possibilità di un eventuale collaborazione con i peer leader del progetto «Alcooperiamo» con i ragazzi che organizzano l'«Oktoberfest» per il prossimo anno, e verrà chiesta una maggiore o diversa collaborazione da parte delle forze dell'ordine.

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