Passo Gardena, operatori economici contro la chiusura
La possibilità che venga chiuso il Passo Gardena durante il periodo turistico, la prossima estate, è ancora argomento di discussione tra numerosi rifugisti ed esercenti delle valli dolomitiche di Fassa, Gardena e Belluno.
Ne dà un segnale forte il presidente del «Comitato per la salvaguardia dei passi dolomitici» Osvaldo Finazzer, albergatore e rifugista del Passo Pordoi: «Il nostro Comitato è stato creato nel 2004 con l’obiettivo di far conoscere il peso economico dei passi e l’importanza degli scambi turistici e commerciali tra le valli alpine, sorprendentemente ignorati dalle autorità competenti. Sconcerta che, in questo momento storico orientato all’eliminazione delle barriere tra gli stati, quando si comprendono i vantaggi di una maggiore integrazione dell’offerta turistica e di collaborazione tra le valli alpine, i passi alpini diventino di nuovo barriere difficilmente valicabili, limitando gravemente la libertà di circolazione dei turisti e dei cittadini valligiani».
Una posizione netta quella degli esercenti dolomitici, nei confronti della salvaguardia dell’ambiente e del lavoro dove, secondo il comitato, i passi sono mal considerati e tutelati turisticamente da anni. La spina nel cuore è poi arrivata dalla provincia di Bolzano, dove stanno valutando di chiudere il Passo Gardena tutta l’estate.
«Vi sono due forme di turismo sui passi dolomitici - racconta Osvaldo Finazzer -: la prima è quella del turismo stanziale delle valli dolomitiche che, nelle loro escursioni giornaliere si orientano verso i passi; la seconda è rappresentata dal turismo itinerante, turisti in transito sul percorso classico dolomitico che ha come riferimento Venezia, Cortina D’Ampezzo, Bolzano, per proseguire verso Nord ad Innsbruck o verso Sud a Verona in direzione dei luoghi di villeggiatura sui laghi o sulla costa adriatica. Chiudere i passi o limitarne l’accesso sarebbe quindi penalizzante per la stessa offerta turistica delle valli e di certo non è produttivo né per l’immagine né per l’economia turistica».
Un tentativo di chiusura del Passo Gardena fu fatto lo scorso giugno con una ordinanza che doveva durare una settimana. Dopo 24 ore fu ritirata per il grande disagio per il traffico automobilistico e di autobus e pulmann. Ed ora si parla anche di pedaggio di passaggio.
Preoccupati, i gardenesi insieme a tutti i membri del Comitato di salvaguardia dei passi dolomitici in loro sostegno, sono decisi, semmai passasse in provincia di Bolzano la mozione per chiusura del Passo Gardena, di intervenire legalmente per poter esser considerati e coinvolti in decisioni così importanti. «Imporre una discriminazione economica e quindi sociale su un diritto acquisito - conclude Finazzer - danneggia l’immagine complessiva delle Dolomiti, non più aperte a tutti ma solo a coloro che possono pagare».