Crollo sul Gran Vernel, polvere fino al rifugio Contrin
Una grande massa di roccia si è staccata ieri mattina dalla parete sud del Gran Vernel, la montagna alta 3.210 metri, ad ovest della Marmolada, che domina la Val di Contrin. Una gran nuvola di polvere, che è arrivata anche in prossimità del rifugio Contrin, si è creata in conseguenza del crollo. Il materiale del distacco, formato anche da grandi blocchi e detrito, si è fermato in una conca ai piedi della parete. I sentieri non sono stati interessati, anche se il crollo ha chiaramente calamitato l’attenzione di chi si trovava in zona e al rifugio ed ha assistito al distacco e al formarsi della nuvola di polvere.
Dopo la segnalazione del gestore Contrin alla Provincia, la Protezione civile ha effettuato un sopralluogo con l’elicottero, a bordo anche un geologo del Servizio geologico provinciale, sorvolando la zona e l’area della frana e scattando fotografie della zona di distacco.
I primi distacchi potrebbero essersi originati nelle prime ore del mattino, dal momento che i gestori del rifugio hanno sentito dei rumori quando fuori era ancora buio: «Verso le 9.15 è avvenuto il crollo - ci spiega Andrea Debertol del rifugio Contrin - e la nube di polvere è arrivata a toccare i prati». Ci sono poi state altre scariche, che sono durate all’incirca fino alle 13, con il distacco di massi anche importanti. La massa di roccia come detto si è accumulata nella conca sotto la parete, ad una quota più elevata del fondovalle. Ad una prima stima teorica, fatta considerando la lunghezza della frattura, la massa rocciosa potrebbe essere valutata tra i 20.000 e i 40.000 metri cubi. Nel canalone sottostante sembrano essere scesi alcuni metri cubi di materiale che comunque non interessano né il rifugio né il sentieri.
Sul proprio sito web, la Protezione civile della Provincia di Trento ha dato ieri, nel pomeriggio, i particolari della frana in roccia del Gran Vernel «di notevoli dimensioni». «Il materiale - è il resoconto - si è fermato interamente in una conca ai piedi della parete mentre si è creata una grande nuvola di polvere che è arrivata anche in prossimità del rifugio. Al momento - continua il resoconto - è presente nel canalone del materiale (alcuni mc) in precarie condizioni di stabilità che mobilitandosi andrebbe ad interessare solo la conca in quota. Il rifugio non è interessato dalle probabili traiettorie dei massi provenienti dall’area in frana. È presente un sentiero più a valle che interseca la linea di deflusso principale proveniente dalla conca : anche quest’ultimo non è stato interessato dal crollo di stamane»