La vipera morde il fotografo curioso
Ha rischiato la vita un appassionato fotografo naturalista di 42 anni residente in Trentino che si trovava nei boschi della valle di Fiemme per immortalare gli animali che popolano la zona. Una vipera, però, non ha gradito troppo l’incontro ravvicinato con l’obiettivo del fotografo. Non è chiaro se questi si sia semplicemente avvicinato o abbia addirittura cercato di prendere l’animale con le mani. Fatto sta che il rettile ha morso l’uomo ad un dito.
Il 42enne, anziché chiamare i soccorsi sul posto, si è bloccato il braccio con un laccio e poi, guidando l’auto, è arrivato da solo fino all’ospedale di Cavalese. Così facendo, però, ha messo in circolo il veleno più velocemente tanto che quando è giunto al pronto soccorso era praticamente collassato, con la pressione a terra.
Al pronto soccorso si sono subito resi conto della gravità della situazione. Il paziente è stato subito portato nell’ambulatorio delle urgenze e in reparto è stato chiamato il rianimatore che ha prestato le prime cure. Intanto è stato allertato anche il Centro antiveleni di Milano per il siero che deve essere somministrato in ambiente protetto e solo in particolari casi. Da Trento, nel frattempo, si è levato in volo anche l’elicottero che è giunto alla piazzola dell’ospedale di Cavalese per prelevare l’uomo e trasportarlo nel reparto di rianimazione di Rovereto. Il trasferimento non ha potuto essere effettuato subito perché nel frattempo la pressione era nuovamente scesa. Una volta stabilizzato, però, lo sfortunato fotografo ha potuto essere elitrasportato fino all’ospedale della città della Quercia dove è tenuto sotto stretta osservazione. Secondo i medici ora è fuori pericolo anche se molto lo deve al lavoro dell’equipe di Cavalese che in un’ora ha gestito l’emergenza attivando tutti i canali per poter garantire le migliori cure al paziente.
In realtà l’impiego del siero antiofidico è piuttosto raro. Secondo la casistica del Centro Antiveleni di Milano, l’uso dell’antitossina viene consigliato solo nel 10% dei casi di effettivo avvelenamento da morso di vipera ed in particolare solo quando vi sia evidente sintomatologia sistemica. Questa percentuale già da sola fa capire come in realtà solitamente il morso della vipera non provochi conseguenze così gravi. Evidentemente l’aver tardato a chiamare i soccorsi e l’essersi mosso con la propria auto ha peggiorato le condizioni di salute del fotografo.
Il morso della vipera non è quasi mai mortale per un adulto o per un bambino con più di 8 anni. La gravità della situazione varia in relazione alla quantità iniettata e alla «sede» del morso. I posti più pericolosi risultano essere il collo e la testa. Meno pericolosi sono invece quelli agli arti inferiori.