Impianti sulla Marmolada Continua il braccio di ferro
Ma la Provincia conferma la funivia che si ferma poco sotto Punta Rocca
Solo un accordo tra la Provincia con la Regione Veneto potrebbe "riaprire" le porte della costruzione degli impianti (due) per Punta Rocca. È quanto emerge dal "Programma degli interventi di manutenzione e razionalizzazione degli impianti e delle strutture esistenti, legati alla pratica dello sci, e degli interventi di valorizzazione ambientale e culturale, anche a fini turistici della Marmolada" approvato dalla giunta provinciale.
Nel documento gli impianti per Punta Rocca non ci sono come era previsto dopo la presentazione del Programma lo scorso settembre agli organi locali. C’è invece l’impianto Pian dei Fiacchi- Sas Bianc che i ladini non vogliono e che lascia "perplessa" la Fondazione Dolomiti Unesco che ha presentato osservazioni negative rispetto a tutti gli impianti in quota.
«La partita - dice l’assessore regionale ladino Beppe Detomas - non è affatto chiusa. Per accedere ai fondi europei ad esempio, è necessario anche in tempi abbastanza rapidi, un piano complessivo dell’area sia trentina che veneta e dunque Punta Rocca potrebbe tornare in auge dopo le necessarie perizie ambientali che per l’impianto in questione non sono presenti nel Programma provinciale deliberato».
Nella delibera si legge infatti che «la costruzione di nuovi interventi relativi alla manutenzione e razionalizzazione degli impianti e delle strutture esistenti, legati alla pratica dello sci, è subordinata alla sottoscrizione di un accordo di programma tra la Provincia e la Regione del Veneto volta a definire impegni reciproci e a condividere eventuali esigenze modificative del Programma».
Il piano provinciale attuale prevede un impianto di risalita dal Passo Fedaia fino a Sass Bianc, con stazione intermedia a Pian dei Fiacchi.
«In ragione della presenza della zona di conservazione speciale Ghiacciaio Marmolada della rete Natura 2000, per il nuovo impianto di risalita Pian dei Fiacchi - Sass Bianc è sicuramente necessaria un’attenta progettazione, soprattutto della stazione di monte e della linea, a garantire una ridotta incidenza sugli habitat interessati... perseguendo la minimizzazione degli impatti paesaggistici rispetto al profilo del versante.
Invece per gli ski-weg, deve essere pensata la modalità di realizzazione, orientandola alle forme di gestione basate sulle buone pratiche per la tutela del ghiacciaio».