«Sulla fusione massima trasparenza»
L’assessore provinciale Carlo Daldoss è venuto a Cavalese per l’ultimo incontro informativo con la cittadinanza in merito a fusioni e gestioni associate in vista del referendum consultivo del 22 maggio prossimo. All’importante appuntamento organizzato al Palafiemme era invitata tutta la popolazione dei due paesi coinvolti ad una eventuale fusione ovvero Cavalese e Castello Molina di Fiemme. Moderatori della serata i due sindaci, Silvano Welponer e Marco Larger, i quali stanno condividendo un percorso ambizioso a cui sperano che anche la popolazione voglia aderire.
Proprio in questo senso sono stati organizzati ben dieci incontri informativi e quello con Daldoss era l’ultimo e quello che doveva chiudere il cerchio, completando il ventaglio di chiarimenti per fornire ai presenti i giusti mezzi per decidere del loro futuro in sede di referendum.
È stato detto tante volte durante la serata: «la scelta spetta ai cittadini»; lo hanno ripetuto i sindaci, ma anche l’assessore: «È importante che i territori comincino a diventare i protagonisti veri della loro crescita e gli artefici del proprio futuro - ha ammesso Daldoss - il ruolo della Provincia da adesso e ancora di più in futuro dovrà essere quello di semplice regista. Abbiamo in mente dei programmi di miglioramento che permetteranno di risparmiare e allo stesso tempo ottimizzare i servizi, mantenendone l’efficienza e l’efficacia. Con il sistema delle gestioni associate (o delle fusioni) dovremmo risparmiare entro il 2020 fino a 120 milioni di euro, soldi che potranno essere reinvestiti per interventi di sviluppo e crescita».
Non tutti a Cavalese e a Castello-Molina di Fiemme condividono i progetti delle loro amministrazioni comunali. Per le strade e sui social si sentono spesso obiezioni e lamentele che riguardano identità, autonomia e, soprattutto per Cavalese, storia. Alcune di queste critiche sono state riproposte dal pubblico attento e responsabile che ha partecipato all’incontro con Daldoss, fra queste anche quella relativa a una più logica fusione con le Ville. «Non è da escludersi che in futuro possano essere proposte nuove e più ambiziose fusioni - ha risposto il sindaco Welponer - ma per il momento le Ville hanno deciso di adottare una strategia diversa».
Finora il 92% dei comuni trentini che sono andati a referendum hanno votato per il «sì» e tutta Italia sta seguendo l’esperimento trentino con molta curiosità.
Un’altra osservazione che è emersa dalla serata e che pareva opinione abbastanza diffusa è stata: «Il referendum va davvero considerato come occasione della popolazione di esprimere il proprio parere personale?».
La Provincia sta infatti puntando molto sulle fusioni, indicate come soluzioni più logiche e efficaci e i comuni che decideranno di scegliere questa strada verranno addirittura sovvenzionati. In questo senso, non sembra esserci una vera e effettiva possibilità di scelta. Di fatto però «l’obbligo imposto dalla Provincia è quello di avviare le gestioni associate» ha ricordato Daldoss.
Le fusioni sono proposte che partono dal basso, da una riflessione scontata ma importante, che ogni singolo cittadino ha il diritto (e la possibilità) di fare.