Predazzo: sul Feudo i fuochi del Sacro Cuore
A cura del Gruppo rievocazioni storiche
Domenica 5 giugno viene celebrata la ricorrenza del Sacro Cuore di Gesù ed a Predazzo si annuncia una suggestiva novità, legata ad una nuova iniziativa del «Gruppo Rievocazioni Storiche e Vicini del Feudo» del paese, coordinato da Luigi Felicetti «Tina» e che da anni si rende protagonista di interessanti proposte legate alla storia ed alle tradizioni della borgata.
Tra esse, in collaborazione con il Gruppo «Rico dal Fol», anche l’allestimento di grandi croci luminose sulle montagne circostanti, in occasione del Venerdì Santo (la settimana di Pasqua) e della Festa dell’Assunta, a metà agosto, Ora è nata questa nuova proposta, legata ad una antica tradizione altoatesina che affonda le sue radici nel lontano 1796 e che si ripete ogni anno, all’inizio di giugno, sulle montagne del Tirolo, con l’accensione di falò denominati appunto «Fuochi del Sacro Cuore», per ricordare i pericoli corsi a seguito delle invasioni delle truppe napoleoniche. Come ricorda in uno scritto lo storico di Predazzo professor Arturo Boninsegna, appunto nel 1796 il governo tirolese, riunito a Bolzano, decise di pregare e chiedere aiuto a Dio, affidando la regione al Sacro Cuore di Gesù e pensando anche di mobilitare la popolazione attraverso i corpi degli Schutzen, truppe locali risalenti nella loro istituzione al 1511, per la difesa del territorio alpino.
«Quindici anni dopo - scrive sempre il professor Boninsegna - durante i combattimenti di Andreas Hofer contro le truppe franco-bavaresi sul Bergisel, nei pressi di Innsbruck, venne rinnovata la solenne promessa di consacrazione al Sacro Cuore di Gesù. Tre furono le vittorie delle truppe locali e in quell’occasione si decise di spostare la ricorrenza iniziale alla domenica successiva ovvero alla domenica dopo la solennità del Corpus Domini, solitamente verso la metà di giugno. Solitamente i fuochi raffigurano la forma di una croce o di un cuore; qualche volta compare la sigla INRI (della croce) oppure IHS (di Cristo Salvatore). La tradizione dei fuochi nel mese di giugno ha origini assai più antiche, secondo l’usanza di celebrare il solstizio, cioè l’arrivo dell’estate in coincidenza poi con la festa cristiana di San Giovanni Battista (24 giugno)».
Il simbolo luminoso, preparato sul monte Feudo, in un’area vicina a «Gardonè», sarà visibile dall’abitato dall’imbrunire fino a notte inoltrata.
In caso di maltempo, l’evento sarà rinviato alla sera seguente.