Fiemme, la storia in una splendida mostra
Libri, pergamene, fascicoli, miniature. manoscritti, sigilli, filigrane, carte decorate, pitture, registri, diplomi, sentenze. C’è davvero di tutto nella splendida mostra inaugurata a Cavalese, presso il Palazzo della Magnifica Comunità, e che si intitola «Un patrimonio di carta - I documenti di Fiemme tra storia e tutela».
Rimarrà aperta fino al 17 aprile 2017 e vuole evidenziare la rilevanza culturale e sociale del patrimonio storico e documentario degli archivi di Fiemme. In esposizione una importante realtà che racconta la storia di Fiemme, conservata presso gli archivi della stessa Magnifica, ma anche della Regola Feudale di Predazzo, della Parrocchia di Cavalese e della Biblioteca Muratori di Cavalese. Una iniziativa avviata ancora nel 2014 dalla Soprintendenza peri Beni Culturali (Ufficio
Beni Archivistici, librari e Archivio) della Provincia di Trento, in occasione del 250° anniversario di fondazione della Biblioteca Civica Tartarotti di Rovereto e del quarantesimo di esercizio delle competenze nel settore dei beni culturali da parte della stessa Provincia. Un lavoro che ha poi stimolato nuovi approfondimenti anche nelle altre realtà provinciali, tra le quali appunto la valle di Fiemme. Alla mostra fiemmese hanno collaborato, oltre ai funzionari provinciali, anche tutto il personale del Palazzo, a partire da Francesca Dagostin, che ha coordinato la cerimonia inaugurale, affiancata da Roberto Daprà, Alice Zottele, Eva Trettel e numerosi dipendenti.
Aprendo l’incontro di sabato, lo Scario Giacomo Boninsegna, presente con molti Regolani, tra i quali Carlo Zorzi, delegato alla cultura, ha parlato di «grande opportunità per rivitalizzare il notevole patrimonio archivistico della Magnifica Comunità e stimolarne la consultazione», invitando a visitare la mostra «non soltanto gli storici ma tutti i Vicini, eredi di una ricchezza documentaria della quale pochi hanno consapevolezza» e confermando «l’impegno a portare entro l’estate nell’antico Palazzo il “Magnifico Archivio” dell’Ente, fiducioso che la sua collocazione potrà facilitarne l’accesso e favorirne la fruizione».