Fassa Coop, un utile da far invidia: 711mila euro
Amministratori e soci del Fassa Coop sono tutti soddisfatti e felici, e hanno tutte le ragioni per esserlo.
L’utile è il migliore di sempre, in barba alla crisi e in barba alla negatività, la «cooperativa», come qui ancora in tanti la chiamano, è al primo posto tra le cooperative trentine per risultato economico: 711.499 euro, l’anno scorso erano stati 679.899.
La strategia? Il presidente ammette che il risultato è dettato anche da fattori che né amministratori né commercianti possono decidere, ovvero il tempo: la calda e assolata estate 2016 ha incrementato le vendite all’ingrosso, il magazzino dove si riforniscono praticamente tutti o quasi i rifugi. Il fatturato di questo settore è infatti salito dai 10.122.024 a 10.072.312 euro, un più 7,4%. Anche le filiali, i piccoli negozi lungo la strada, sono stati presi d assalto per riempire lo zaino per rifocillarsi lungo il cammino segnando un aumento di fatturato di +4,4%.
Al bel tempo, il presidente Emilio Gross, in apertura dell’assemblea dei soci tenutasi ieri pomeriggio, ha affiancato il ringraziamento a tutti gli operatori turistici, da chi promuove il territorio a chi crea le attrattività, in primis gli impiantisti e poi tutta la filiera turistica connessa. Con orgoglio ricorda i 120 anni dell’azienda festeggiati a settembre, il suo continuo sviluppo e crescita e poi ricorda ai 490 soci presenti «l’azienda non è né del presidente né del consiglio di amministrazione, è vostra». Ai soci dipinge un quadro roseo, che denota dinamismo e flessibilità, gli investimenti sono stati molti e numerosi, ma non per questo ci si ferma, e già si guarda avanti.
Si è ultimato l’acquisto dei terreno a nord del supermercato, oggi quindi la coop è proprietaria di 8.000 mq che prossimamente diverranno parcheggio e permetteranno l’ampliamento del magazzino; sono stati acquistati 3 nuovi autocarri, si sono investiti 300mila euro nella Fassa Terme e 100 mila nella nuova società Funivia Moena.
Tra le urgenze da mettere a punto a breve, la destinazione dei 12 mila metri di cui è proprietario il Fassa Coop a Pozza: «Per ora stiamo pagando solo tasse, è necessario trovare un accordo con il comune e fare un progetto».
Niente da fare per il progetto di fusione con Moena: sembrava quasi che i giochi fossero fatti, con una bozza di statuto già elaborata, invece il passo indietro di Moena legato a dinamiche societarie con il gruppo Sait, ha temporaneamente chiuso la trattativa. L’esposizione del bilancio chiara e scorrevole parla di numeri grandi ma tutti positivi. Attivo e passivo pareggiano a 15.696.756, ma è il valore della produzione, ovvero a quanto ammonta il valore delle vendite che positivamente sorprende: con quasi un milione di euro in più dello scorso anno, si superano i 26 milioni di euro.
Maggiori vendite maggiori costi per materie merci, logico: i costi salgono da 18.843.783 a 19.557.844.
Emerge una buona gestione del personale, che nonostante l’aumento di lavoro, attraverso corrette turnazioni e programmazioni di ferie e recuperi, ha mantenuti i costi del personale quasi invariati rispetto ai dodici mesi precedenti. Scontata quindi l’unanimità del voto che con un applauso si complimenta per i 711.499 euro di utile.
Al direttore Luca Giongo spetta l’ultima ma più interessante parte dell’assemblea: il bilancio sociale. Soci e territorio le parole d’ordine: ai primi tutta una serie di iniziative riservate, sconti, promozioni, e col territorio una fitta rete di relazioni per garantirne il supporto ma anche la collaborazione, il lavoro insieme. L’esempio più bello si può vedere ogni giorno adesso, la fredda scatola di cemento che era la sede del centro commerciale, è resa più viva e colorata dai murales realizzati dagli studenti del Liceo Artistico. Mentre le immagini degli originali murales scorrevano, la Sorastant ritirava una targa di ringraziamento e le suore di Pozza il Premio Fassa.