Il Comune di Canazei pianifica le operazioni di pulizia in Marmolada

Proseguono i lavori di coordinamento per l’iniziativa intrapresa dal comune di Canazei per ripulire e manutentare il versante della Marmolada di sua competenza.
Fiducioso il sindaco Silvano Parmesani, in attesa di poter avviare il progetto di coordinamento per la grande impresa: «In questi giorni sono in arrivo i report elaborati dai Bacini Montani. Stiamo aspettando di capire come coordinare le forze a nostra disposizione e pianificare al meglio le iniziative necessarie in ordine di priorità. Il lavoro sarà sicuramente molto, ma è da troppo tempo che è necessario prendersi cura della nostra Regina. Dalla nostra parte abbiamo molti volontari, associazioni già disposte a collaborare, il soccorso alpino e sicuramente i Bacini montani». E’ ora di fare una serie di interventi importanti, appena abbiamo valutato la tipologia di interventi, sarà un piacere condividere il lavoro il più possibile».
Frattanto, in concomitanza con l’inizio degli interventi previsti dal comune di Canazei, il 2 settembre assieme al gestore del Rifugio del Pian dei Fiacconi, Guido Trevisan, Mountain Wilderness sarà presente per rinnovare l’iniziativa svoltasi nel 2002 con una giornata di interventi di pulizia.
Ritrovo alle 8 all’area di sosta oltre la diga, oppure alle 9 a Pian dei Fiacconi. La mattina sarà dedicata da soci di Mountain wilderness e da volontari, alla pulizia del cumulo di rifiuti (vetro, latta, eccetera) a 500 metri dalla stazione di monte a Pian dei Fiacconi che negli ultimi 15 anni è tornato ad emergere dallo strato nevoso. Nel pomeriggio i partecipanti avranno la possibilità di raggiungere il rifugio Pian dei Fiacconi dove, proprio in questi giorni, è in programma la mostra Futuristic archaeology: un progetto promosso dal collettivo Fotosocial per riflettere attraverso la mostra fotografica del coreano Daesung Lee di cambiamenti climatici, sostenibilità e collegamenti globali.
L’iniziativa prende le mosse dall’operazione condotta tra il 1998 e il 2002 per la pulizia nel canalone del Gigio a parte del gruppo Mountain Wilderness. Allora furono recuperati 13.225 kg di materiale, di cui 50 di lattine di alluminio, 500 di barattoli, 3.990 di lamiere di zinco, 200 di tubi di fogna, 225 di plastica, 10 di cavi elettrici, 200 di tubi di zinco, 8.050 di ferro e 24.000 kg circa di legname, dato alle fiamme perché altrimenti inutilizzabile. Un’impresa di monitoraggio, pulizia e recupero detriti lungo il vallone d’Antermoia da parte di Giordani, Rosanna Manfrini, Giusto Callegari, Paolo Leoni e Graziano Maffei e il canalone del Gigio da parte di Alessandro Gogna, Lorenzo Merlo, Luca De Franco e Pascal van Duin quando l’associazione diede il via a una serie di interventi per sensibilizzare attivamente società di impianti, turismo e amministratori del territorio a un rapporto più attento e rispettoso verso il ghiacciaio ladino, ai tempi deturpato da colate di scarti, detriti e materiale edile abbandonato con incuria e cattiva fede, nella speranza che la coltre candida coprisse ogni misfatto.
Sappiamo che la climatologia non ha perdonato questa serie di crimini e lungo i versanti della regina delle dolomiti sono comparsi non solo i resti di baraccamenti della guerra bianca, ma anche rifiuti di ogni genere. Il ritiro dei ghiacci è un fenomeno ad oggi inarrestabile, e a quindici anni di distanza l’allarme lanciato già nel 1988 torna a riproporsi, richiedendo al più presto una nuova serie di interventi di pulizia e recupero dei materiali.

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