Val San Nicolò, baita ridotta in cenere

di Francesca Degasper

Nonostante la luce grigia e le nuvole basse che quasi si confondevano con la neve, è stato subito evidente che quella luce arancione tra il bianco era un gran fuoco ardente. Dalla Ski area Buffaure, guardando a est, la vista è sulla Val San Nicolò e ad un livello superiore, a quota 2100 metri, si adagia la conca di Lagusel. Lassù ieri pomeriggio è andata distrutta la baita di Luigi Pollam «Titol» , di Pozza.  

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Nemmeno la neve abbondante, alta oltre un metro, nulla ha potuto contro la forza distruttiva del fuoco, che, in men che non si dica, ha avvolto i vecchi tronchi di legno per poi consumarli. Mancavano pochi minuti alle 15 quando al telefono del comandante dei Vigili del Fuoco di Pozza, Andrea Winterle , è arrivata la telefonata, da parte dei proprietari del rifugio Zedron, per informare della tragedia in atto. Subito è quindi partita la selettiva per il corpo, che si è portato con motoslitta e quad sul luogo. Anche alcuni uomini della società Buffaure, con i loro mezzi, erano nel frattempo già saliti in quota.  

«È stato richiesto anche l'intervento dell'elicottero, ma causa il brutto tempo e la nebbia, non ha potuto andare oltre Moena - spiega il comandante Winterle -. Abbiamo quindi raggiunto la zona con motoslitte e quad, ma il fuoco si era ormai impadronito dello stabile».  I vigili del fuoco sono riusciti a salvare un piccolo deposito acanto alla baita, coprendolo di neve e costruendogli davanti un muro. Per il resto, null'altro hanno potuto fare se non assistere impotenti al triste accadimento. Lì, affranto e disperato, anche il proprietario. Lassù, a 2100 metri, Luigi Pollam tiene una quindicina di mucche scozzesi, e anche in inverno un paio di volte a settimana vi si reca per accudire le bestie, assicurare loro cibo, acqua e pulire la stalla.  

Avendo la giornata libera dal lavoro, Pollam come sempre la dedicava alla sue passioni, quelle bestie e quel luogo. Aveva dormito in baita e l'aveva ben scaldata, tenendo vivo a lungo il fuoco nella stufa. Poi è andato a lavorare nella stalla, un centinaio di metri più in là. Si è accorto di quanto stava succedendo alla sua baita troppo tardi. Tra l'altro a Lagusel, non essendoci campo, non ha potuto dare subito l'allarme. Ha buttato sul fuoco tutta la neve, con la forza che l'istinto ha saputo dargli, è anche entrato nella baita per cercare di bagnare il legno il più possibile, ma ha dovuto arrendersi presto. 

Oggi i Vigili del Fuoco si recheranno ancora sul luogo per i dovuti accertamenti, anche se è non vi sono dubbi sulla natura accidentale dell'accaduto.

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