La partenza dell'ovovia sarà demolita Al suo posto un centro polifunzionale
Predazzo, prima adozione della variante al Prg
È stata la prima adozione della variante numero tredici al Piano Regolatore Generale l’argomento più importante del consiglio comunale di Predazzo, riunito giovedì sera per l’ultima seduta del 2018. Ne ha illustrato i contenuti, in sintesi ma in maniera molto esauriente, la vicesindaco Chiara Bosin, alla presenza del progettista architetto Sergio Nicolini, confermando la necessità di adeguare lo strumento comunale vigente alla nuova legge urbanistica provinciale e di dare risposte chiare alle richieste dei cittadini. Un impegnativo lavoro di due anni, che ha portato a ben 87 varianti cartografiche ed a numerose varianti normative. I contenuti, come prevede la legge, sono rimasti esposti all’albo per 30 giorni, periodo durante il quale sono pervenute numerose osservazioni e richieste da parte della cittadinanza, tutte valutate dalla Commissione Urbanistica comunale, assieme al progettista, ed in gran parte accolte. In generale, una particolare attenzione è stata riservata alla tutela del territorio ed al rispetto dell’ambiente.
Entrando nel merito della variante, la Vicesindaco ha richiamato alcune scelte particolarmente importanti, relative innanzitutto al centro storico, per il quale sono stati previsti interventi normativi destinati a migliorare le condizioni di vivibilità degli alloggi, garantendo comunque il rispetto delle caratteristiche degli edifici storici, ed è stato fatto un grande lavoro sui piani attuativi e perequativi, con una serie di modifiche anche sostanziali. Nello specifico, è stata poi prevista la soluzione di alcune situazioni problematiche, a partire dall’edificio, oggi in disuso, dell’ex partenza della vecchia ovovia della Latemar, in fondo al paese dopo la «Birreria», che sarà demolita, prevedendo in futuro al suo posto la costruzione di un nuovo centro polifunzionale.
A Bellamonte sarà acquisita l’area retrostante il Centro Servizi per realizzare un nuovo parcheggio. Saranno anche modificati i parametri relativi al comparto di Via Dante, da anni al centro di una lunga, complessa vertenza legale che non ne ha consentito il recupero. Qui si è quindi deciso di togliere il vincolo legato alle case Itea e di ammettere il recupero a fini abitativi per residenza ordinaria. La variante prevede anche l’inserimento di due zone destinate a case vacanza e di tre aree destinate ai camper, vicino allo Sporting Center, in località Stalimen ed a Castelir di Bellamonte.
Per quanto riguarda le baite, è stata rivista la normativa, con la possibilità ora di consentirne il recupero, prevedendo al loro interno anche l’inserimento di strutture tecnologiche minime. Altri interventi sono previsti nel settore agricolo, tra l’altro con la dimensione delle stalle fissata ad un massimo di 250 metri quadrati per ogni insediamento zootecnico. Dopo la relazione tecnica dell’architetto Nicolini, che ha chiarito soprattutto gli aspetti normativi della proposta, nel rapporto tra cartografia e regole, la variante è stata approvata con voto unanime. Tra le altre delibere, la deroga allo strumento urbanistico per consentire all’hotel Bellaria la realizzazione di un piccolo locale (42,82 metri quadrati) destinato a sauna, la convenzione con Ziano per la suddivisione delle spese relative alla scuola media ed all’Istituto Comprensivo, quella per la gestione associata e coordinata del Corpo di Polizia Locale per l’Alta Val di Fiemme e quella per la gestione associata del servizi di Custodia Forestale con i Comuni di Ziano, Panchià e Tesero.