Nuovo ospedale di Fiemme i costi sono «esplosi» e la giunta ferma tutto
È un brusco stop alla progettazione definitiva ed esecutiva dell’Ospedale di Fiemme e Fassa, quello nascosto nelle pieghe della delibera approvata venerdì scorso dalla giunta provinciale, sotto un titolo che può trarre in inganno: «Realizzazione nuovo ospedale di Fiemme e Fassa - concorso di progettazione in due fasi - proclamazione vincitore - liquidazione del premio e dei rimborsi spesa».
Uno stop che rende evidente come le recenti prese di posizione a favore di un ripensamento sulla realizzazione del progetto, da parte del consigliere leghista Gianluca Cavada, non fossero casuali. Tutt’altro.
Cosa è accaduto? È accaduto che in fase di stesura finale del progetto preliminare da parte del vincitore del concorso bandito nel 2015 (lo studio dell’architetto milanese Roberto Ravegnani Morosini), il 22 novembre scorso «sono stati esplicitati i costi per la realizzazione dell’opera»: costi lievitati di ben 15 milioni, tanto che dai 32.002.240 euro (di cui 24,6 milioni per lavori a base di gara) fissati nel bando del concorso si è passati a 47.670.168,77 euro, di cui 36.943.334,55 euro per lavori.
E questo ha portato la giunta provinciale a dire che «la proposta finale evidenzia uno scostamento significativo rispetto agli importi originariamente previsti con la conseguenza che, attualmente, non è compatibile con gli attuali livelli di spesa programmati». Insomma, non ci sono soldi e «allo stato non è possibile procedere all’affidamento al vincitore anche della successiva fase di progettazione definitiva ed esecutiva, in quanto tale affidamento avverrebbe con una modificazione importante e sostanziale delle condizioni economiche iniziali del concorso, tali da alterare le regole di concorrenza e di evidenza pubblica».
Di conseguenza, la progettazione si ferma: tuttavia, siccome «l’idea progettuale appare, comunque, ampiamente soddisfare le esigenze sanitarie previste nell’originario concorso di progettazione», la stessa viene acquisita in proprietà dall’amministrazione provinciale «al fine di effettuare ogni ulteriore valutazione di dettaglio sotto il profilo della programmazione e delle attuali esigenze sanitarie, nonché al fine di procedere alle ulteriori fasi di progettazione e realizzazione dell’opera, che dovranno essere oggetto di specifico approfondimento e riprogrammazione».
Insomma, dal concorso bandito a dicembre 2015 alla realizzazione del nuovo ospedale, se questa avverrà, passeranno ancora anni: perché sì, c’è un progetto preliminare pronto, ma i costi previsti non sono compatibili «con gli attuali livelli di spesa programmati». Quindi, tutto viene rinviato a «un successivo provvedimento per consentire il rifinanziamento dell’opera e per porre il progetto preliminare vincitore alla base di una ulteriore gara avente ad oggetto la progettazione ed, eventualmente, anche la realizzazione dell’opera».
Ma cosa ha fatto esplodere il preventivo?
Tre nuove previsioni: la necessità di adeguare le superfici interne per realizzare un’ulteriore sala operatoria, imposta per tenere aperto il Punto nascita; la necessità di migliorare la qualità degli spazi esterni prevedendo una piazza antistante l’ingresso dell’ospedale in alternativa alla condizione attuale di spazio a parcheggio; la previsione di una autorimessa interrata in luogo dei soli parcheggi esterni.