Cavalese: il Fai attacca «Spargimento di liquami mancano le regole»
Un comportamento discutibile e da condannare, specialmente se si manifesta in piena stagione turistica estiva.
Lo evidenzia Roberto Daprà, portavoce del Gruppo Fai di Fiemme e Fassa, e si riferisce allo spargimento dei reflui zootecnici sui prati che, sottolinea, «come ognuno può constatare, sono già pesantemente alterati nel loro ecosistema e nella loro biodiversità, ridotta, oggi, a poche specie floreali».
«Già più volte - continua Daprà - mi è capitato in questi anni di porre l’attenzione su questo delicato argomento. Ora, tralasciando in questa occasione il problema legato ai danni ambientali, argomento che sta molto a cuore alla nostra fondazione chiamata a salvaguardare il patrimonio storico, artistico ed ambientale, vorrei porre l’attenzione su alcuni episodi occorsi negli ultimi giorni a Cavalese, quando, in piena estate, alcuni agricoltori hanno sparso abbondanti dosi di liquame in località Dossi a Cavalese, appestando l’aria circostante con le loro esalazioni giunte fino in centro paese.
Tali odori pestilenziali, complici i temporali estivi, l’umidità ed il calore del sole, si sono sparsi nell’aria sotto forma di nube maleodorante, rovinando il soggiorno ai numerosi turisti ritiratisi in montagna per scappare dalle città e dallo smog al fine di respirare un po’di aria sana. Questo fatto, oltre a mettere in cattiva luce il paese di Cavalese, rende antipatica la categoria degli allevatori che, con mille difficoltà, sudore e fatica, portano avanti le nostre tradizioni di montagna, rispecchiando il nostro passato e le nostre radici».
E così conclude: «Auspichiamo maggiore sensibilità da parte di taluni individui, soprattutto nei periodi di alta stagione, ed un regolamento più severo sulla gestione e lo smaltimento dei rifiuti zootecnici che avviene in maniera sbagliata e, a volte, con atti di vera e propria prepotenza».