Val di Fassa / L’iniziativa

La borraccia scalza la plastica: il progetto ha coinvolto tutte le elementari della scuola ladina

Sulla borraccia, oltre alle scritte - Scuola ladina de Fascia e, sotto, Nos sion plastic free - si notano i tre colori della bandiera ladina (verde, bianco e blu) e, in mezzo, stilizzato un albero, che rappresenta la cura per l'ambiente

di Flavia Pedrini

VAL DI FASSA. Nos sion plastic free. Noi siamo liberi dalla plastica. La frase incisa sulle quasi 500 borracce in alluminio distribuite a tutti gli alunni delle scuole elementari dell'Istituto comprensivo ladino di Fassa, è solo l'ultimo tassello di un percorso di educazione ambientale che ha coinvolto - con forme diverse - tutte le classi, con l'obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti e adottare pratiche virtuose nel segno della sostenibilità.

L'iniziativa "Plastic free", nata oltre un anno e mezzo fa, dopo lo stop e i rinvii dettati dall'emergenza Covid, si è concretizzata nei giorni scorsi con la distribuzione delle borracce. Nel piazzale delle elementari di Moena un momento "ufficiale", con la presenza di tutti gli attori coinvolti. In primis Recamon el davegnir, un'associazione di donne fassane sensibili ai temi ambientali e alla cultura, che ha lanciato il progetto, poi ovviamente la scuola ladina di Fassa, con il sovrastant Claudio Valentini e la Cassa rurale Dolomiti, sponsor del progetto, con il presidente Carlo Vadagnini.
 

«L'iniziativa è nata per abituare i bambini a non usare la plastica monouso e, più in generale, sensibilizzarli affinché producano meno rifiuti», spiega Cristina Donei, assessora e vicesindaca di Moena, docente (da poco in pensione) e referente dell'iniziativa con Mariangela Weber, ex insegnante che fa parte dell'associazione Recamon el davegnir. La consegna delle borracce ai 490 alunni è stata l'occasione per rilanciare i temi ambientali. Ma le singole scuole, in modo autonomo, durante l'anno hanno messo in atto iniziative per rendere concreto questo impegno a partire dal quotidiano e riflettere sulla raccolta differenziata. Ad esempio, gli alunni della scuola elementare di Vigo di Fassa, hanno iniziato a misurare l'impatto ambientale dei propri comportamenti a partire dalla ricreazione e, dunque, dal tipo di merenda consumata.
 

«Valutavano il tipo di rifiuti prodotti, cercando poi di mettere in pratica comportamenti virtuosi, in modo da farne diminuire la produzione. Ci si è accorti che, proprio sensibilizzando i bambini, nel tempo - da classe a classe - i comportamenti sono cambiati e, nello stesso tempo, i bambini hanno prodotto meno rifiuti e meno plastica».
 

All'attività di monitoraggio, punto di partenza per correggere eventuali abitudini ad alto impatto sull'ambiente, si è unita quella dei propositi ecologici dei bambini della scuola primaria di Vigo di Fassa: andare a piedi, usare meno plastica, spegnere la luce, utilizzare la borraccia, riciclare o mangiare più frutta e verdura, tanto per citarne alcuni, che sono stati al centro di un'indagine. «Altre scuole hanno scelto altri modi per sensibilizzare gli alunni su questi temi», aggiunge Donei. Sulla borraccia, oltre alle scritte - Scuola ladina de Fascia e, sotto, Nos sion plastic free - si notano i tre colori della bandiera ladina (verde, bianco e blu) e, in mezzo, stilizzato un albero, che rappresenta la cura per l'ambiente.
 

«La distribuzione delle borracce è ovviamente avvenuta nel rispetto delle norme anti Covid - aggiunge Donei - E in quell'occasione abbiamo sensibilizzato tutte le scuole e dato l'impegno alle classi quinte di farsi promotrici di questo progetto in quelle dei bambini più piccoli».

Ora l'obiettivo è riproporre l'iniziativa anche per il prossimo anno scolastico. «L'idea è di regalare le borracce anche alle prossime prime elementari, dunque ai ragazzi che inizieranno la scuola in settembre», conclude Donei.

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