Raid del ladro nelle casette del villaggio di Natale e all'ufficio del pattinaggio
«Visitate» sei o sette strutture: ad agire un uomo alla ricerca di denaro contante. Le casse degli impianti audio rubate e poi abbandonate in un angolo nascosto dietro il mercatino. Il presidente del Consorzio Rovereto In Centro Moschini: «Siamo partiti bene ma questo episodio ci rattrista. Abbiamo già rafforzato il servizio di vigilanza notturna»
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ROVERETO - «Cosa dire? Che sono rammaricato: dopo un inizio molto positivo del Natale roveretano è arrivato anche questo episodio spiacevole. Cercheremo che non succeda più e per questo abbiamo già rafforzato il sistema di sicurezza notturna».
C'è amarezza nelle parole del presidente del Consorzio Rovereto InCentro, Massimo Moschini, per il raid avvenuto l'altra notte al Villaggio di Natale e in particolare nell'area food del cortile urbano di via Roma.
Sei o sette le casette visitate dal ladro che in precedenza aveva forzato la porta dell'ufficio della pista di pattinaggio all'Urban Center.
Lì, ci sono le immagini delle telecamere del sistema di videosorveglianza a testimoniarlo, ha agito una sola persona (pare di origini nordafricane), la stessa che poi si è spostata al mercatino. Il raid inizia qualche minuto dopo le cinque del mattino di domenica da corso Rosmini. L'uomo con una valigetta contenente presumibilmente strumenti da scasso si avvicina alla pista di pattinaggio e punta all'ufficio.
Forza la porta d'ingresso ed entra alla ricerca del denaro che non troverà: infatti la cassa era stata lasciata vuota. Quando esce si accorge della presenza di una telecamera e la sposta, ma ormai è troppo tardi e il suo volto è impresso nel video.
Dal Corso a via Roma la distanza è breve e la tentazione di dare un'occhiata all'interno delle casette è irresistibile. Un paio vengono forzate ma lo sforzo non viene ripagato da un magro bottino.
Si arriva così al cortile urbano che ospita lo spazio food con piatti tipici e bevande. La prima casetta ad essere presa di mira è quella del "Dogali" e quindi qualche metro più in là la "Tana dell'orso" e poi via via altre strutture in legno.
Stessa tecnica: porte forzate e lucchetti tagliati per andare alla ricerca di denaro: una ricerca che non sarà molto fruttuosa visto che tutti i derubati si limitano a parlare di un po' di moneta e qualche banconota lasciate come fondo cassa. Altre casse, quelle per la musica, sono state rubate da un paio di casette (come un orso di peluche) ma poi ritrovate abbandonate in un angolo.
«Cerchiamo di capire come possa essere successo anche perché il servizio di vigilanza notturna è sempre stato molto efficiente...» fa notare la titolare di una casetta. Molto probabilmente il ladro per entrare in azione ha atteso la fine del turno del vigilante che alle 6 di domenica mattina, quando è smontato dal servizio, non aveva notato nulla di particolare nell'ultimo giro tra le casette.