Bimbo Bazar, il "giallo" continua e i genitori diventano detective
Il negozio dei Solteri ha scatenato il malcontento di una trentina di donne che avevano consegnato per la vendita culle, passeggini, camere da letto e altri prodotti per bambini. Ma da qualche mese, dopo anni di attività, l'esercizio commerciale appare chiuso, in vetrina c'è ancora della merce e all'interno qualche scatolone: ora le mamme si rivolgono ai carabinieri ma anche a Striscia la Notizia e Le Iene
TRENTO - Non si placa la polemica attorno al Bimbo Bazar dei Solteri, negozio che ha scatenato il malcontento inizialmente di una ventina di mamme (come riportato nell'Adige del 20 novembre scorso) ma che, negli ultimi giorni, sono diventate oltre una trentina. Tutte accomunate da un unico obiettivo: riuscire a rintracciare la titolare e farsi restituire non solo la merce consegnata mesi fa, ma anche e soprattutto i soldi (diverse migliaia di euro) che proprio la proprietaria del negozio deve loro.
Sì perché, lo ricordiamo, la modalità di lavoro del Bimbo Bazar ha funzionato per parecchio tempo ed era abbastanza semplice: i genitori portavano alla titolare culle, passeggini, intere camere da letto e altri prodotti per bambini, ottenendo una percentuale dalla successiva rivendita.
Dall'inizio della scorsa estate però la donna non risponde alle chiamate, se non in rari casi, ricevendo solo su appuntamento, senza tuttavia dare quasi mai certezza di una data o di un orario ed anzi, non presentandosi nella maggior parte dei casi.
Così il gruppo delle mamme è passato al contrattacco. Nella giornata della scorsa domenica 24 novembre, il marito di una di loro ha contattato la titolare del negozio dicendosi interessato ad una next to me (un lettino per neonati), ricevendo prontamente risposta e un appuntamento: nel primo pomeriggio al Top Center, poi spostato al parcheggio del vicino Bren Center.
Comunque, all'orario prefissato si è effettivamente presentato qualcuno, un ragazzo con un furgone che ha cercato di concludere l'affare direttamente nel piazzale, chiaramente "in nero" e senza alcun tipo di riscontro fiscale.
In quel momento le mamme, che nel frattempo attendevano nelle auto parcheggiate nei paraggi, hanno colto l'occasione per "braccare" il ragazzo, chiamando le forze dell'ordine che, prontamente, si sono presentate sul posto.
Queste ultime però non hanno potuto fare altro che constatare il tentativo di vendita e recuperare i nomi di tutti i presenti.
La vicenda però non si è chiusa lì: poco dopo il gruppo delle mamme, accompagnate dai carabinieri, si è spostato proprio al Bimbo Bazar, dove ha incontrato un'altra donna che, ha raccontato, aveva preso appuntamento con la titolare del negozio. Niente da fare nemmeno in questo caso, dato che non si è presentato nessuno.
Anzi, le mamme hanno notato diversi scatoloni all'interno del locale, quasi come se la titolare volesse sbarazzarsi di alcuni oggetti.
Insomma, il pomeriggio si è chiuso con un nulla di fatto. Ora è probabile che tutte le mamme coinvolte procederanno con una denuncia nei confronti della titolare del negozio, anche se le forze dell'ordine hanno anticipato che, allo stato attuale, c'è poco da fare. Potrebbe però esserci l'inadempienza contrattuale (la donna infatti era solita far firmare un contratto a chi portava la merce in negozio). Detto questo, sono stati allertati anche Striscia la Notizia e Le Iene, per dare visibilità alla cosa. Ed entro breve, potrebbe svolgersi anche un incontro con il sindaco di Trento. N. Mas.