Raccolta firme sull’ospedale, ma la spaccatura nel consiglio di Castello Molina resta palpabile
Sono 230 le sottoscrizioni depositate in municipio (a sabato 25 marzo) per chiedere che venga ricostruita l’attuale struttura di Cavalese. L’incontro tra il sindaco Larger e la maggioranza ha confermato la diversità di vedute. Lunedì 27 marzo in aula la mozione dei sei dissidenti
COMMISSIONE Non c’è ancora una terza ipotesi, ma sì a un’alternativa a Masi e ristrutturazione
OPINIONE I cittadini di Cembra dicono sì a una nuova struttura a Cavalese
PROPOSTA Il presidente della Comunità di Fiemme dice alt: “Ripartiamo da zero”
INCONTRO Fugatti a Fiemme per l'ospedale di Cavalese: in sala molte voci contrarie
CASTELLO MOLINA DI FIEMME. Si è chiuso con un nulla di fatto il confronto tra il sindaco Marco Larger e la parte della sua maggioranza che ha deciso di fare una "fuga in avanti" sulla scelta del futuro dell'ospedale di Fiemme, presentando una mozione a difesa della ricostruzione del nosocomio di Cavalese.
L'incontro di giovedì 23 marzo ha sostanzialmente ribadito la spaccatura tra le due differenti posizioni. Quella del sindaco, degli assessori della giunta e di alcuni dei consiglieri, che sembrerebbero propendere per una nuova struttura sanitaria. Quella dei sei consiglieri firmatari della mozione (Luigi Bonelli, Lisa Carpella, Andrea Girardi, Mirella Piazzi, Tiziano Senettin e Veronica Tagliaferri), che vorrebbero impegnare il sindaco a difendere il progetto di ricostruzione dell'ospedale di Cavalese, abbandonando ogni ipotesi di costruzione in un'altra sede.
«Non abbiamo trovato un punto di incontro, dunque ne riparleremo lunedì sera in consiglio comunale, dove metteremo in votazione la mozione» conferma il sindaco Marco Larger. Un documento che tutti i consigli comunali di Fiemme hanno portato (o porteranno nei prossimi giorni) per dare indicazioni alla Provincia su quale sia la preferenza tra le due ipotesi ospedaliere. Predazzo, Tesero e Valfloriana sono favorevoli ad una nuova struttura, Cavalese alla ricostruzione del "suo" ospedale.
Quella dei sei consiglieri di Castello Molina di Fiemme è stata una "fuga in avanti" perché il documento non è stato condiviso (come successo finora negli altri comuni) tra i componenti della maggioranza prima di essere portato in aula. Il fronte della ricostruzione intanto si muove anche tra la popolazione, visto che in questi giorni saranno depositate in municipio le 230 firme raccolte a Castello e a Molina per lanciare un messaggio.
«Vogliamo che la struttura rimanga lì, dove si trova da settant'anni» dice Patrizia Caviola, una delle promotrici della raccolta firme, legata a "Giù le mani dall'ospedale di Fiemme. Negli anni il gruppo ha difeso l'apertura del punto nascita e oggi fornisce anche un aiuto per aiutare i neoassunti operatori sanitari a trovare un alloggio in val di Fiemme. «La popolazione vuol far sentire la propria voce. Preciso che non è stata un'azione contro il sindaco, che abbiamo incontrato in un confronto disteso e tranquillo. Vogliamo portare le nostre firme in consiglio comunale».
Le volontà dei firmatari sono chiare. «Ricostruire significa fare un nuovo ospedale - spiega Patrizia - disagi ce ne saranno, come in ogni cantiere, ma non è la prima volta che ci sono dei lavori in un ospedale. È una cosa fattibile. Noi puntiamo sulla qualità dei servizi, vogliamo che siano operativi, e consoni alle esigenze della popolazione. Nel nuovo ospedale ci sono troppi pochi posti letto e la posizione non ci piace. Non si deve costruire in un'area agricola di pregio dove non batte il sole».
L'idea della sottoscrizioni nata a Castello Molina è stata replicata dagli abitanti di Ville di Fiemme, che la prossima settimana hanno organizzato un punto di raccolta firme nella piazza del Comune a Carano, giovedì dalle 14 alle 17.30 e venerdì dalle 9.30 alle 12.30.