Stava, a 38 anni dalla tragedia la commemorazione delle 268 vittime
Il 19 luglio 1985 la colata di detriti che travolse l’abitato. Il presidente della provincia, Fugatti: «Vogliamo ricordare uno ad uno i nomi delle persone inghiottite dal fango e le migliaia di soccorritori accorsi, la cui presenza oggi dimostra ancora la solidarietà e l’impegno trentino»
IL DRAMMA Stava, 38 anni fa la tragedia: 268 morti di cui 28 bambini
LE FOTO Una tragedia che ha segnato il Trentino
MEMORIA Tante tappe per ricordare la tragedia del 1985
TESERO. Il disastro che 38 anni fa causò la colata di fango e travolse l'abitato di Stava, ma soprattutto le 268 vittime di quella tragedia, sono state ricordate nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 19 luglio, da una celebrazione nella chiesa parrocchiale S.Eliseo di Tesero, a cui hanno preso parte il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e il vicepresidente e assessore provinciale all'ambiente Mario Tonina.
Presenti anche il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, i sindaci di Tesero Elena Ceschini e di Longarone Roberto Padrin, numerose autorità civili e militari, fra le quali il commissario del Governo Filippo Santarelli, assieme a una rappresentanza dei familiari delle vittime riunite nella Fondazione Stava1985, con il presidente Graziano Lucchi.
«Si rinnova anche quest’anno l’impegno delle istituzioni, affinché si rafforzi il senso di responsabilità e di attenta considerazione per quello che è avvenuto il 19 luglio 1985 - ha sottolineato Fugatti - la delegazione di Longarone evidenzia quanto sia importante mantenere viva l’attenzione ad eventi temporalmente sempre più lontani, ma che per il loro impatto, il loro carico di lutti e dolore, continuano ad essere presenti. Vogliamo ricordare uno ad uno i nomi delle persone inghiottite dall’acqua e dal fango. Ma ricordiamo anche le migliaia di soccorritori accorsi immediatamente e la presenza della Protezione civile, dei Vigili del fuoco, degli Alpini, con noi in questo momento, dimostra ancora oggi la solidarietà e l'impegno del Trentino di fronte alle tragedie e alle calamità».
Al termine della celebrazione religiosa il parroco ha invitato tutti ad una visita al cimitero, mentre presso la chiesetta della Palanca, è stato successivamente deposto un mazzo di fiori al monumento donato dalle popolazioni del Vajont, colpite il 9 ottobre 1963 - come già ricordato - da una colata mortale analoga a quella che avrebbe devastato Stava, su iniziativa degli Alpini dei Gruppi ANA di Tesero e Longarone. La giornata di ieri, infatti, conclude gli appuntamenti del 2023 dedicati all'anniversario della catastrofe, che hanno riportato alla memoria anche la ricorrenza dei 100 anni dal disastro del Gleno del 1° dicembre 1923. In un ponte ideale con Longarone, tra le varie iniziative, è stata ospitata a Tesero la mostra fotografica dal titolo “Vajont e Gleno, per non dimenticare…”, mentre contemporaneamente nella cittadina veneta è stato esposto il percorso informativo su “Genesi, cause e responsabilità della Catastrofe della Val di Stava”.