Giustizia / La sentenza

Una manata per spostarla: condannato a 6 mesi e 20 giorni per violenza sessuale

L'episodio risale a luglio del 2020, in uno dei maggiori centri abitati della val di Fiemme. L'operaio ha toccato una 15enne per farsi spazio sul marciapiede

TRENTO. È stato condannato in primo grado a 6 mesi e 20 giorni. E venerdì 21 marzo la riconferma è arrivata anche dalla Corte d'Appello di Trento. La pena emessa nei confronti di un operaio di 32 anni è quella di violenza sessuale, con il riconoscimento del fatto lieve, per aver «spostato» una ragazzina con una manata per farsi riuscire a farsi spazio sullo stretto marciapiede.

Mano che però - stando alle ricostruzioni della procura - è finita per sfiorarle il seno e toccarla sul fianco. L'impianto accusatorio ha retto anche in secondo grado, convincendo il collegio, presieduto dal giudice Giovanni De Donato che venerdì mattina ha confermato la condanna stabilita dal tribunale.Ma ripercorriamo quanto accaduto.

L'episodio risale a luglio del 2020, in uno dei maggiori centri abitati della val di Fiemme. All'epoca dei fatti la giovane aveva 15 anni, lui 27. Stando agli atti la studentessa stava attraversando un ponte lungo la provinciale, percorrendo uno stretto marciapiede di circa 1,40 metri, delimitato da una parte dal torrente e dall'altra dalla ringhiera di protezione.

Ad un certo punto - secondo quanto ricostruito - dalla parte opposta stava sopraggiungendo l'uomo. In quel momento però la ragazzina ha allargato le braccia per raccogliere i suoi capelli in una coda, restringendo - a detta dell'imputato - lo spazio per poter passare.

L'operaio quindi spazientito avrebbe fatto spostare la ragazza, mettendole una mano addosso, toccandole quindi la zona sotto il seno e sul fianco. Secondo l'accusa, a questo gesto è seguita anche una seconda azione di lui, il quale si sarebbe passato la lingua sulle labbra.

La giovane, senza parole, si è allontanata subito. Poco dopo, la stessa, ha segnalato quanto accaduto ai carabinieri della stazione locale che hanno fatto partire le indagini, vista anche l'età della minore.Il caso perciò è finito prima sul tavolo della procura del capoluogo per poi arrivare davanti ai giudici della Corte d'Appello.

L'imputato, ora 32enne, difeso dall'avvocato Giuseppe Benanti, si è sempre dichiarato innocente, sostenendo la sua sola volontà di «volerla fare spostare», senza «mai aver toccato le sue parti intime». Ma l'episodio gli è costato caro: sei mesi e 20 giorni di condanna per violenza sessuale, scegliendo il rito abbreviato. Ad essere riconosciuto dal giudice il fatto di lieve entità. La vittima non si è costituita parte civile nel procedimento.

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