Paziente "rimbalzata" da un ospedale all'altro

L’odissea di una paziente che, sabato 25 aprile, dall’ospedale di Tione è stata inviata a quello di Trento e poi a Rovereto, «perché al Santa Chiara non c’era un medico/chirurgo reperibile» è al centro di un’interrogazione al presidente della giunta provinciale, presentata dal consigliere Claudio Civettini, e trasmessa anche alla magistratura.
Nel documento Civettini afferma che «ad aggravare l’accaduto, ci sarebbe la telefonata di un medico dell’ospedale di Trento che, nelle stessa serata del 25 aprile, voleva che l’ospedale di Rovereto rispedisse a Trento la paziente, cosa non avvenuta per decisione dei sanitari roveretani e della signora che “non ne voleva sapere per nulla”».

«La vicenda, se confermata, ha dell’inverosimile per una Provincia come la nostra che continua a vantarsi delle sue varie eccellenze in tutti i campi, compreso quello sanitario e che, proprio in base a questo, trova argomenti a sostegno della volontà di razionalizzare le strutture ospedaliere per offrire un livello di alta professionalità all’ospedale del capoluogo - scrive Civettini -. Ma, soprattutto, alla luce di tutto ciò, se vi sarà conferma, c’è di che preoccuparsi, visto e considerato che la denuncia non si basa su chiacchiere, ma sulla testimonianza diretta della paziente che ha subito l’odissea sanitaria che, partendo da Tione, avrebbe trovato ristoro a Rovereto, con intempestiva retromarcia dell’ospedale di Trento e con la messa a nudo di un sistema sanitario locale, assolutamente lacunoso nelle sue elementari necessità, anche sulle urgenze».

La signora, tra l’altro, riferisce il consigliere della Lista civica Trentina, sarebbe stata reduce da un importante intervento chirurgico, proprio in seguito al quale si era recata all’ospedale di Tione per accertamenti, avendo accusato un malessere. Ma a Tione non sarebbe stata disponibile la strumentazione per un esame ecografico, e a Trento, come detto, dove la paziente è arrivata verso le 17 di un giorno festivo, non c’era un medico/chirurgo reperibile. Solo a Rovereto, alla signora, sottoposta agli accertamenti del caso, è stata diagnosticata la necessità di un’ulteriore intervento chirurgico, eseguito positivamente il giorno successivo, domenica 26 aprile.

Nella sua interrogazione, Civettini sollecita l’apertura di un’inchiesta interna per chiarire l’accaduto.  
«Mentre si prende atto della corresponsione di un corposo premio di produzione per il Direttore generale della sanità trentina - aggiunge poi Civettini - dall’altra non si può far passare sotto silenzio situazioni di evidenti disorganizzazioni sanitarie che, se confermate e accertate, rasentano livelli di mala-sanità conclamata».
Proprio per questo Civettini confermava ieri l’invio del testo dell’interrogazione alla Procura della Repubblica: «Crediamo che questo passo possa chiarire i fatti e le eventuali responsabilità, dando modo di far luce sui processi organizzativi dell’Azienda sanitaria che, spesso, seppur premiata per i presunti risparmi attuati, sembrerebbe avere gravi lacune, generate proprio dagli obiettivi dati dalla politica a chi attua i programmi e i progetti».

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