Nuova Rurale della val Rendena un plebiscito per dire «sì» alla fusione
Un plebiscito. Difficile definire altrimenti il risultato che ha sancito il via libera alla nascita della nuova grande Cassa Rurale Val Rendena. Il compito di siglare il traguardo ufficiale del nuovo istituto di credito è andato infatti ai soci intervenuti alle rispettive assemblee straordinarie delle Cassa Rurali di Strembo, Bocenago e Caderzone e di Spiazzo e Javrè. Il risultato non ha lasciato adito a dubbi: in entrambi i casi i presenti hanno dato il loro benestare alla fusione, raggiungendo l’unanimità per la Cassa Rurale di Spiazzo e Javrè e sfiorandola a Strembo Bocenago Caderzone, con un solo voto contrario.
Un appuntamento importante, come hanno sottolineato i presidenti delle due consorelle, Piervito Botteri per Strembo Bocenago Caderzone e Mirko Bonapace per Javrè e Spiazzo, che ha chiuso il percorso avviato nel luglio del 2014 con la firma del protocollo d’intesa. «Questa - ha sottolineato Mirko Bonapace, prima di mettere in votazione il punto - è una fusione per la quale abbiamo lavorato senza soffermarci troppo sulle mere questioni di rappresentanza, condividendo gli intenti da parte dei due consigli». Sulla stessa linea anche Piervito Botteri che ai suoi soci ha parlato di «un progetto importante che ci avete dato la possibilità di portare avanti. Voglio quindi ringraziare l’assemblea - ha affermato - che mi ha sempre espresso la sua fiducia in questi anni e spero di averla ricambiata». I prossimi passi saranno ora volti a dare operatività alla nuova Cassa Rurale con la firma dell’atto di fusione prima, in programma per il 12 giugno, e la convocazione della prima assemblea del nuovo istituto fissata per il successivo 11 luglio. In quest’ultima data i soci, circa 2.000, potranno eleggere il nuovo Consiglio di amministrazione in cui siederanno 9 componenti: il presidente, che per i primi tre mandati sarà un rappresentante della Circoscrizione di Spiazzo e Javrè, 4 consiglieri per Spiazzo-Javrè e 4 consiglieri per la Circoscrizione Strembo, Bocenago e Caderzone, di cui uno in carica come vicepresidente.
«Il pensiero ora - ha commentato in chiusura Botteri - è quello di riuscire a creare squadra che funzioni». Positivi anche i dati con cui la nuova Cassa si accinge a partire: un patrimonio complessivo da 24,4 milioni di euro, un’ampia liquidità, un limitato rischio di credito deteriorato (3,52% sofferenze rispetto ad una media di sistema del 9,07%) e una raccolta complessiva di 153 milioni di euro. A chiudere gli incontri di ieri sono state però le assemblee ordinarie che hanno visto, tra gli altri, l’approvazione dei bilanci chiusi al 31 dicembre 2014, la determinazione dei compensi per gli amministratori e l’elezione delle cariche sociali. La decisione, per quanto riguarda quest’ultimo punto, è stata quella di riconfermare in quest’ultima fase di vita dei «vecchi» istituti i consiglieri uscenti che rimarranno in carica fino al 30 giugno.