Arte e storia in Giudicarie: una nuova guida
Al 31 agosto scorso, i visitatori del Castello di Stenico erano quasi 16mila, in lieve calo rispetto al 2014. Ma l’estate piovosa dell’anno scorso ne aveva favorito la frequentazione: nei primi otto mesi, erano stati registrati 36.552 ingressi.
Con i suoi dipinti e le collezioni di opere artistiche e artigianato di pregio (ora anche sede di rappresentanza della Riserva della Biosfera alle Alpi ledrensi e Judicaria), un tempo fulcro del sistema politico vescovile, il castello è oggi «un imprescindibile punto di partenza o di approdo per chi intenda conoscere i lineamenti archeologici, storici e artistici di questa parte del Trentino».
A sottolinearlo è Franco Marzatico, del Dipartimento cultura della Provincia (già direttore del Buonconsiglio) presentando una nuova pubblicazione che - muovendo dalle sale affrescate del maniero - ci conduce alla scoperta di «luoghi intrisi di storia», come li definisce l’autore dell’opera, Michele Dalba. Parliamo di mura erette in tempi remoti, di piccoli gioielli d’arte sacra, di castelli e abitazioni preistoriche, insomma di un grande e non sempre noto mosaico di luoghi culturali che fa delle Giudicarie un contesto - come osserva Lia Camerlengo, coordinatrice del progetto - «straordinariamente ricco di tesori artistici e naturalistici, per molti versi ancora da scoprire».
Titolo della nuova guida, ben illustrata e di 176 pagine, Dal Castello di Stenico ai castelli delle Giudicarie. Itinerari d’arte e di storia.
Edita dalla Provincia con il contributo della Fondazione Caritro, colma una lacuna ed ha lo scopo di far apprezzare questo patrimonio culturale attraverso degli itinerari, con funzione anche turistica. «L’idea - ci spiega Lia Camerlengo - è quella di creare un filo conduttore dei castelli, di valorizzare il patrimonio castellano e i luoghi particolari del territorio».
Ogni luogo è accompagnato da una citazione letteraria e Michele Dalba, nel realizzare l’opera si è proposto un obiettivo non scontato: quello di suscitare la curiosità di chi abita le Giudicarie, oltre che quella del viaggiatore: «Anche attraverso racconti aneddotici - ci spiega l’autore - per raccontare anche ciò che sta dietro una chiesetta. Le Giudicarie sono un’area di confine un tempo caratterizzata dalla presenza di famiglie molto ricche e dalla qualità dei castelli: percorrendo gli itinerari, ci si rende conto del fatto che alcune strade oggi secondarie erano un tempo vie di transito importanti».
Non ultima, ad esempio, quella che passava dalla fortezza tardoromana di San Martino. L’autore, laureato in archeologia medievale (studi a Trento, Siena e Padova) ha collaborato con il Buonconsiglio e con l’università di Padova per il progetto Apsat, studiando nel dettaglio le strutture difensive, le chiese e i paesaggi dell’Alto Garda, territorio in cui «sconfinano» gli itinerari di questa nuova guida. Una pubblicazione di notevole interesse reperibile nel bookshop del Castello di Stenico.