Appalti, Turinelli cambia metodo
Criticato dall’Ordine degli Architetti del Trentino, nel mirino delle interrogazioni dei 5 Stelle in Provincia, oggetto dei mal di pancia di qualche impresa locale, il sindaco di Storo Luca Turinelli ha deciso di cambiare idea sul metodo di assegnazione degli appalti.
Dopo aver spiegato più di una volta pubblicamente che il sistema adottato dalla sua Giunta era innovativo, equo e giusto, ieri ha pubblicato sulla pagina Facebook «Noiconluca diario» - vera bacheca informativa dell’amministrazione - un nuovo annuncio. «Ieri la Giunta Comunale ha approvato i nuovi criteri per la selezione delle ditte da invitare agli appalti. Abbiamo accolto i suggerimenti giunti dalle associazioni di categoria e dalle imprese, garantendo che almeno la metà delle imprese (ma nella pratica potranno essere di più) che verranno invitate siano della zona e comunque entro i 30 chilometri. Nel contempo, abbiamo mantenuto fede all’impegno di individuare criteri oggettivi di selezione e di non lasciare al Sindaco o agli amministratori la facoltà di indicare le ditte secondo il loro gusto. Crediamo sia una soluzione di giusto equilibrio e contemperamento tra i vari interessi in gioco».
Il «caso» era scoppiato in ottobre con un articolo sul nostro giornale nel quale alcuni imprenditori locali si erano lamentati di essere stati esclusi da alcune gare per lavori comunali. Il fatto si era poi trasformato nella prima interrogazione della consiliatura, della minoranza di Crescere Insieme e di Fare, sul dilemma «sorteggio parziale o sorteggio integrale?».
Il sindaco Luca Turinelli aveva risposto in aula dando i nuovi criteri dell’Amministrazione, diversi da quelli adottati dall’Amministrazione precedente, che per invitare le ditte alle gare d’appalto usava il sorteggio parziale: alcune imprese locali venivano individuate ed inserite, insieme ad altre sorteggiate dall’elenco dell’albo telematico. La nuova amministrazione, invece, aveva preferito il sorteggio integrale fra tutte le imprese presenti nell’albo telematico e la distanza chilometrica quali parametri. Il casus belli era quello delle tre gare per le fognature: una a Darzo del valore di circa 164 mila euro, una a Lodrone di circa 628 mila euro ed una a Ca’ Rossa di circa 664 mila euro. La prima è stata aggiudicata in questi giorni ad una impresa della Valsugana.
«In passato i vertici dell’Associazione Artigiani trentini avevano definito irresponsabili quei politici che non utilizzavano tutti gli strumenti in loro possesso al fine di far rimanere in Trentino gli appalti...» aveva attaccato la minoranza. Affermazione non casuale, visto che Narciso Marini (dirigente dell’Associazione Artigiani) siede in maggioranza. Riccardo Giovanelli e soci non avevano digerito nemmeno l’affermazione del sindaco secondo cui «il sorteggio parziale non era affatto rispondente ai requisiti di trasparenza e imparzialità indicati dall’Autorità anticorruzione».
Ma il tempo passa, e le cose cambiano, come diceva il titolo di un famoso film.