Intossicati dal monossido di carbonio Papà, mamma e 2 bimbi in camera iperbarica
Cinque persone sono finite al pronto soccorso per un’intossicazione da monossido e per quattro di loro - due bimbi di 4 e 7 anni con mamma e papà - sono state necessarie le cure alla camera iperbarica di Bolzano. Sono gravi, ma non in pericolo di vita.
Si è sfiorata la tragedia all’alba di ieri a Storo.
Il veleno, proveniente da un braciere o forse dallo scaldabagno a legna, si è diffuso nel corso della notte in tutte le stanze dell’appartamento in cui vive da sei mesi una famiglia marocchina, in una casa del centro storico, lungo la salita che porta alla chiesa arcipretale. La famiglia era immersa nel sonno e solo per un miracolo il papà e la mamma si sono svegliati accorgendosi di non stare affatto bene. La donna, in particolare, ha avvertito un forte malessere, al punto che il marito ha preso l’auto e l’ha accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale di Tione. A casa con i bambini è rimasta la zia, arrivata nell’abitazione per stare assieme ai piccoli mentre i genitori erano in ospedale.
È stato al pronto soccorso che i medici e gli infermieri si sono accorti che il malore che aveva colto la donna era stato causato dal monossido di carbonio. Subito sono stati allertati il 118 ed i vigili del fuoco: era fondamentale raggiungere al più presto i bambini e la zia, a rischio di grave intossicazione. La «macchina dei soccorsi» è subito entrata in azione e i due fratellini con la zia sono stati accompagnati in ambulanza all’ospedale di Tione. Se la donna è stata nell’appartamento solo per pochi minuti e, dunque, ha respirato pochissimo monossido (dopo gli esami del sangue e qualche ora in osservazione, è stata dimessa), i piccoli invece hanno rischiato molto: dagli esami è emersa una concentrazione medio-alta di monossido.
Avevano respirato parecchio veleno nella notte. L’attenzione dei vigili del fuoco è andata al braciere che la famiglia aveva accesso per cucinare lo spiedo, domenica sera. Non è escluso, tuttavia, che le esalazioni di monossido provenissero da un vecchio scaldabagno: i vigili del fuoco stanno compiendo in queste ore gli ultimi accertamenti per capire le cause dell’accaduto e per completare la perizia. Per un sopralluogo nell’abitazione sono intervenuti anche i carabinieri e gli agenti della polizia locale Valle del Chiese.
Dall’ospedale di Tione, i genitori ed i bimbi ieri mattina sono stati accompagnati in ambulanza alla camera iperbarica di Bolzano, dove sono stati sottoposti ad un primo ciclo di cure. Il secondo trattamento verrà effettuato oggi, come previsto dalla terapia. Il padre ha trascorso la notte all’ospedale di Tione, mentre i bambini nel reparto di pediatria dell’ospedale di Trento, dove è ricoverata in osservazione anche la loro mamma. La famiglia, che prima abitava a Vestone, si è trasferita da pochi mesi a Storo. Il padre lavora in un allevamento di pollame della zona.