Cogo vs Giacomini la querela davanti al Gup
Finisce davanti al gup Marco La Ganga - chiamato a decidere se archiviare o meno il procedimento penale - la querela per diffamazione presentata dall’ex presidente della giunta regionale Margherita Cogo contro l’esponente dei Laici Trentini Alessandro Giacomini.
Ad innescare la querelle sono stati alcuni interventi - nel suo stile battagliero ma secondo Cogo diffamatorio - postati da Giacomini sulla sua pagina facebook (dove conta quasi 3.000 «amici»).
La sera tra l’11 e il 12 dicembre scorso il dibattito si accese intorno alla figura di Margherita Cogo. Giacomini affondò sostenendo che l’ex consigliere provinciale Ds e poi Pd avrebbe collaborato per oltre un anno con una testata web che segue una linea editoriale di centrodestra (Giacomini usava espressioni più forti). Le critiche all’ex presidente della Regione toccavano anche altre vicende: dall’inchiesta per truffa per i fondi che Cogo non avrebbe versato al partito (procedimento concluso con sentenza di non doversi procedere per difetto di querela), ai vitalizi d’oro che Cogo (e molti ex consiglieri) si sarebbe rifiutata di restituire, fino al pozzo di denaro inghiottito dalla manifestazione culturale «TreperTre» che vedeva Cogo nel comitato organizzatore.
Nei suoi post Giacomini censurava il fatto che la sola ultima edizione fosse costata 224 mila euro (di cui 103 mila euro di contributo provinciale) con oltre 50 mila euro andati alla giornalista Maria Latella. Ieri davanti al giudice, l’avvocato Mauro Bondi ha sostenuto che Giacomini si è limitato ad esercitare un documentato diritto di critica. Anche la procura ha chiesto l’archiviazione. Al contrario, l’avvocato Mariangela Di Biase, legale di Cogo, sostiene che l’imputato ha usato espressioni e argomenti diffamatori definendo Cogo «miss bianchetto» o «miss vitalizio».
Lapidario Giacomini: «Spero di essere rinviato a giudizio così di tutto questo si parlerà in un pubblico processo alla luce del sole. Sarò assolto e denuncerò Cogo per calunnia».
LA REPLICA DI MARGHERITA COGO
L'articolo on line, che riguarda la querela nei confronti di Giacomini, contiene delle notizie non vere relativamente al compenso attribuito a Maria Latella, che non è di 50 mila euro, ma decisamente minore.
Per quanto riguarda invece la questione dei soldi al partito va precisato che non solo non si poteva procedere per difetto di querela ( i DS hanno ricevuto fino all'ultima lira quanto pattuito ), ma relativamente allo "sbianchettamento" vi è stata la pronuncia che "il fatto non sussiste".
Infine se Giacomini desidera essere rinviato a giudizio, mi chiedo come mai il suo avvocato ha insistito per l'archiviazione.
Margherita Cogo