Successo a Storo, in 6.000 al Festival della Polenta

A vincere la Ramina d'oro sono stati i polenter di casa

Un afflusso così non se l’aspettava nessuno, e di sicuro non se l’aspettavano gli undici gruppi di polentér in gara ieri nella giornata clou del quarto Festival della Polenta di Storo. Il paese è stato letteralmente preso d’assalto da migliaia di persone: seimila, secondo gli organizzatori, l’80% da fuori provincia. Un numero esagerato? Guardando le lunghe file per avere le porzioni di polenta in preparazione (4.000 erano quelle previste), beh, forse ci siamo vicini.
E code ci sono state anche per arrivare al Festival: verso mezzogiorno il serpentone di auto ha toccato i 2 km e località Ca’ Rossa, poi il comandante della polizia locale ha fatto dirottare tutti verso la zona industriale e la ricerca dei parcheggi ha avuto fine.
Un trionfo, insomma, questo Festival! E che festa per gli storesi, dato che proprio i polenter di casa si sono aggiudicati la Ramina d’oro anche a furor di popolo, raccogliendo il consenso, oltre che della giuria «tecnica» guidata da Gianpietro Comolli che aveva tra i propri membri lo chef stellato Christian Bertol, anche di quella «popolare» che ha regalato al gruppo 350 voti di preferenza.
La giornata, baciata dal sole, è stata un successone non solo per le polente: anche le caldarroste fornite dalla Coop Agri ’90 (che a fine giornata ha contato 4.500 euro di farina bianca e gialla venduta e 1.500 di castagne) insieme alla cooperativa Castanicoltori e i formaggi in vendita negli stand sono andati esauriti. E probabilmente sono andati esauriti anche i santini che i tantissimi candidati alle provinciali presenti distribuivano senza sosta.
Undici, come detto, le polente a caccia della vittoria  nella patria della farina gialla la cui fama ha superato ormai i confini nazionali per la gioia di tutti e della Pro Loco di StoroM2, organizzatrice dell’evento.
In quattro piazze, alle 10, si sono accesi i fuochi. La polenta carbonera è stata preparata da tre gruppi: Polenter di Storo, Alpini di Condino e Polenter di Praso; la polenta di patate e patate Cocia da due gruppi: Circolo Culturale di Strada e Gruppo Polentari Val di Ledro; la polenta Macafana è stata patrimonio della Pro Loco di Cimego; la Polenta delle Streghe, con grano saraceno, formaggio, ortiche, castagne, e … il segreto delle streghe è stata proposta dall’Associazione Fanti di Cimego, la polenta e rape dalla Pro Loco di Bondo, la polenta tiragna dai Polenter Valle Sabbia, la polenta e noci dalla Confraternita della Noce del Bleggio e la polenta del moleta (tranquilli, dentro non c’erano coltelli) dal Gruppo Antichi Sapori Rendena.
Ma non ci si è fermati qui: c’era infatti anche il maxi paiolo del «Calderon da Roncon» che ha preparato un piatto con polenta, spezzatino e Spressa delle Giudicarie (fuori concorso) mentre pure il Circolo Pensionati Dei Voi ha preparato una piccola degustazione di polenta e ‘npeverada e il Circolo missionario ha fatto polenta e cocepì.
Alle 16 il verdetto della giuria, che ha fornito per la prima volta la motivazione sulla scelta dei vincitori: la polenta carbonera di Storo, appunto, giunta prima davanti alla polenta con le noci del Bleggio e alla polenta carbonera di Praso. Per il concorso «Spaventapasseri in Sagra», tra le 12 composizioni ha vinto «Gerignio: Spaventapasar sènsa creansa con chiül descuert e Gerinia la cietina comandaura».

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