A Tione sabato apre l'emporio sociale dell'Associazione Robin Hood
È tutto pronto in via Brescia 2 a Tione, dove aprirà l’emporio sociale dell’Associazione Robin Hood, il primo in provincia di Trento e già riconosciuto fra le strutture a livello italiano.
Sono infatti 178 gli empori solidali attivi in Italia, distribuiti in 19 regioni; e almeno altri 20 sono pronti ad aprire entro il 2019. È uno dei dati principali contenuti nel primo rapporto sul fenomeno realizzato da Caritas Italiana e CSVnet, l’associazione dei centri di servizio per il volontariato, e presentato qualche giorno fa a Roma. Un modello di sostegno alle famiglie in difficoltà avanzato rispetto alla distribuzione di «pacchi spesa» che ha conosciuto una crescita impressionante nell’ultimo triennio: il 57% degli empori (102) ha aperto tra il 2016 e il 2018, quota che sale al 72% se si considera anche l’anno precedente. Il primo è nato nel 1997 a Genova, mentre è dal 2008, con le aperture degli empori Caritas a Roma, Prato e Pescara, che il modello ha cominciato ad affermarsi. Dall’apertura al 30 giugno 2018 tutti gli empori attivi hanno servito più di 99 mila famiglie e 325 mila persone, di cui il 44% straniere. Una utenza anagraficamente molto giovane: il 27,4% (di cui un quinto neonati) ha meno di 15 anni, appena il 6,4% supera i 65. Prendendo in considerazione solo il 2017, le famiglie beneficiarie sono state oltre 30 mila e le persone 105 mila. In Trentino Alto Adige, oltre all’esperienza di Robin Hood a Tione ce n’è uno a Bolzano.
La struttura tionese apre i battenti dopo qualche anno nel quale Robin Hood ha distribuito «pacchi spesa» e si appoggia alla segnalazione dei servizi sociali per individuare i beneficiari di questo aiuto. Le famiglie potranno vivere un’esperienza di spesa il più vicina a quella consueta scegliendo i prodotti, invece di ricevere un «kit» predefinito, e pagheranno i viveri con dei punti che vengono loro assegnati con un regolamento ben preciso definito dall’associazione: ogni punto equivale ad un euro, i punti assegnati vanno da un minimo di 960 ad un massimo di 2.000 all’anno a seconda dei componenti del nucleo famigliare, divisi poi in un quantitativo mensile e settimanale che va speso in maniera graduale secondo queste divisioni temporali. Su alcuni prodotti, per garantire a tutti di accedervi, viene posto un limite di acquisto. «Un luogo di socialità e condivisione - specificano in associazione - qui vigono le regole della buona educazione e del rispetto reciproco. Chiunque si comporti in modo scorretto o inadeguato può essere allontanato, segnalato e subire la sospensione temporanea o definitiva della tessera». L’inaugurazione della struttura è sabato 15 dicembre alle 14.30, e l’invito è anche a donare, se lo si desidera, dei generi alimentari a lunga conservazione all’emporio che si rifornisce per il resto con i prodotti freschi in scadenza donati da alcuni supermercati della zona e dai prodotti «secchi» forniti dal Banco alimentare.