Perde il Rolex lungo il sentiero Ritrovato e restituito dopo mesi
Aveva smarrito il suo prezioso orologio Rolex del modello Lady-Datejust dal valore di diverse migliaia di euro durante una passeggiata sul territorio del comune di Tre Ville, un paio di mesi fa.
Una donna della val Rendena dopo tutto questo tempo ormai disperava di poterlo ritrovare, ma la fortuna, e soprattutto la civiltà di un cinquantenne della zona, le hanno restituito il prezioso bene. Durante un’escursione, la signora aveva infatti perso l’orologio nella zona di Preore, nei pressi della palestra di roccia e della strada che conduce a Montagne: proprio su uno di questi sentieri secondari lo ha ritrovato, per caso, un uomo della zona uscito anche lui per una passeggiata.
L’uomo lo ha raccolto e portato alla stazione della polizia delle Giudicarie dove gli operatori si sono attivati per risalire al proprietario visto che, almeno a prima vista, sull’orologio non c’era alcun segno identificativo che permettesse di capire immediatamente a chi appartenesse. A questo punto una procedura per restituire il bene al legittimo proprietario è quella di pubblicare il ritrovamento sull’albo telematico del comune per una decina di giorni, come prevede la legge in questi casi.
A volte funziona, ma la lettura degli albi telematici non è propriamente attività quotidiana per i cittadini. Quindi gli operatori della polizia locale hanno fatto qualche indagine per identificare il proprietario e restituirgli il bene di valore. Ed è venuto fuori che un segno, unico e inequivocabile, nascosto nel meccanismo dell’orologio, sull’identità del proprietario del manufatto c’era. Un gioielliere della zona al quale la Polizia locale si è rivolta per iniziare le ricerche ha infatti spiegato che la Rolex offre un sistema unico di abbinamento dei propri orologi all’acquirente, all’atto di vendita, proprio per permettere in caso di ritrovamento di risalire al legittimo proprietario.
Il sistema si è rivelato provvidenziale: l’azienda, tramite il concessionario ufficiale di Trento della società svizzera produttrice dei pregiati orologi, ha infatti controllato i codici unici inseriti nell’orologio con il database interno creato proprio a questo scopo e ha fornito il nome e i dati dell’acquirente alla Polizia comunale. Da lì in poi è bastata una telefonata e la signora è potuta andare ieri mattina a ritirare il suo orologio alla centrale di Tione.
Al ritrovatore, come stabilisce il Codice Civile, spetta una ricompensa. Il Codice stabilisce infatti che a coloro che restituiranno un bene del valore superiore a 10mila lire (il Codice è del 1942, da qui il riferimento ad una cifra oggi irrisoria, allora importante) al legittimo proprietario spetti una ricompensa pari ad un ventesimo del valore del bene che comunque, visto il gioiello, non sarà poca cosa.