Ponte Caffaro, arriva Capitan Ventosa e c’è una folla da stadio
L‘inviato di «Striscia la Notizia» per parlare dello scandalo del ponte nuovo e mai utilizzato, e delle multe a raffica della Polizia Stradale ai camionisti
PONTE CAFFARO. Le attendevano da quattro anni, le telecamere: le hanno invocate, evocate, chiamate. Perché il nuovo ponte sul torrente Caffaro doveva offrire un'alternativa al ponte malandato del 1906, unica arteria fra Trentino e Lombardia, in fondo alle Giudicarie, là dove finisce l'impero. Ma costruito e mai aperto. All'inizio si scatenarono le ironie carnevalesche, ma con il passare degli anni le braci sono diventate fiamme di indignazione.Così, quando si è sparsa la voce che sarebbe arrivata "Striscia la notizia", la gente non si è posta la domanda se fosse una bufala: si è precipitata a vedere.
Spettacolo garantito. Timore di proteste? Se c'era è passato subito, e comunque le prime a non crederci erano le forze dell'ordine, che non si sono viste. Infatti è stata una mezza festa popolare: nel tardo pomeriggio umido di lunedì famigliole con bambini, giovani, anziani, donne. L'universo mondo. Tutti piazzati di qua e di là dal ponte, sulla Statale, sulla strada che da Ponte Caffaro porta a Baitoni: quella strada che richiese un intervento immediato dopo la realizzazione del ponte nuovo su sollecitazione della Trentino Trasporti, perché le corriere grattavano la pancia sulle pendenze sbagliate. Unica domanda dei tifosi: «Chi arriverà?». E giù i nomi popolari di "Striscia".
Ore 17,30: ecco Capitan Ventosa (alias Fabrizio Fontana), meravigliato di tanto pubblico. Nessuno avrebbe dovuto saperlo. Ma figurati! Paese piccolo, cosa fa la gente? Mormora. Un pomeriggio di social è stato sufficiente per la mobilitazione generale.Ma chi li ha chiamati? Arriva l'autotrasportatore che sostiene di avere spedito negli anni un sacco di mail, ma senza risposta. Arriva pure il consigliere provinciale Cinquestelle Alex Marini, di Darzo, qui a pochi chilometri, che sullo sventurato ponte ha inanellato interrogazioni, lettere ai ministri. Insomma, chi ha informato "Striscia"? Inutile dire che la domanda titillava la curiosità.
Pare che gli storesi abbiano il (o la?) loro agente all'Avana, nel senso di un contatto con "Striscia". Ma si sa, il popolo tesse trame, vocifera, favoleggia.
Chi non favoleggia è l'autotrasportatore Pierangelo Zontini, storese pure lui, che si dice «non preoccupato, preoccupatissimo, perché se il ponte cade, o se lo chiudono, noi dobbiamo fare 200 chilometri per andare a Brescia invece di 60 o 70. E' un problema nostro, ma anche delle industrie della valle. Passiamo tutti i giorni e più volte al giorno»
Multe? «Fortunatamente ho contratti che mi hanno permesso di adeguarmi: divido i carichi. Ci sono colleghi che non possono dividere le 40 tonnellate, perciò sono stati multati». Sospira Pierangelo: «Siamo stati bastonati dai controlli della polizia! Sembrava un accanimento verso gli autotrasportatori».
«C'è da ridere per non piangere - gli fa eco Alex Marini - perché sono quattro anni che si invocava l'arrivo della tivù per fare un po' di satira». Oddio, qui più che satira da anni si recita il de profundis per la scomparsa prematura dell'ente pubblico…
«Certo, essere derisi non fa felici. Viene messo in evidenza un problema con la speranza che venga definito un progetto». Già, ma c'è un progetto? «Questo è il dramma», risponde Marini. «Credo che abbiano un po' tutti paura ad intervenire. Questo rallenta la ricerca di una soluzione. Chiaro che i nodi sono venuti al pettine quando la polizia ha cominciato a staccare multe a chi superava le 40 tonnellate. Questo ha messo fretta a tutti».
La domanda che si faceva il popolo assiepato attorno al ponte: «Finirà così, con un po' di folclore, o qualcuno finalmente deciderà di risolvere il problema?».
Capitan Ventosa ha registrato. Ora si attende la messa in onda del servizio, non si sa ancora quando.