Ambiente / L’azione

La protesta degli allevatori: letame a quintali davanti alla Zangola

Cresce il malcontento, anche per serrati controlli nelle stalle sullo smaltimento, ed è stato scelto non a caso un luogo rappresentativo, oggetto di un progetto da 8 milioni
PROGETTO La Zangola diventerà un bio-hotel di lusso

di Giuliano Beltrami

NAMBINO. Il letame, elemento non proprio decorativo, ma sempre più inserito nel paesaggio dell'alta Rendena. Man mano che si alza il livello della neve, si alza anche il letame: dalla coltre bianca a quella color... Venerdì è salito fino a Nambino, davanti alla Zangola.

Mentre il presidente dell'Asuc di Fisto Massimo Ferrazza parla di trasformazione della zona da malga ad area turistica, un allevatore (Samuel Alimonta di Strembo) ha pensato bene di ricordare a tutti che il problema del letame sta diventando un'emergenza in valle.

Lo ha fatto con un'azione clamorosa: trasportando a Nambino con il camion qualche tonnellata di letame, risultato della produzione del centinaio di tori ospitati nella sua stalla, aperta da pochi mesi. Nambino, sopra Madonna di Campiglio, davanti, appunto, alla Zangola, il locale che dovrebbe essere ristrutturato grazie ad un "progetto di finanza" con la modica cifra di otto milioni di euro.

Scaricato, crea un grande mucchio, in attesa di essere sparso. E l’altroieri è stato sparso non solo quello di Alimonta, ma anche il letame della concimaia di Fabio Maffei "Ginota", portato da Pinzolo a "profumare" la piana di Nambino.

Ma quanto potrà durare il fenomeno dell'eccesso di letame, dovuto alla creazione ed all'ampliamento delle stalle? La domanda che girava ieri fra gli addetti ai lavori era perfino banale nella sua carica provocatoria: "Il mucchio di Nambino verrà controllato dall'Appa?".

Sì, perché l'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente sta facendo in questi giorni sopralluoghi quasi a tappeto nelle stalle dell'alta Rendena, pare a seguito di una denuncia anonima, per controllare se lo smaltimento di letame e liquami avviene in condizioni previste dalla legge. Abbiamo detto "quasi a tappeto" non a caso: infatti (tanto per cambiare in un ambiente sempre più turbolento) è partita la polemica di alcuni allevatori, secondo i quali non tutte le stalle sono controllate. Come dire? Ci sarebbero figli e figliastri. E probabilmente proprio coloro che si ritengono figliastri hanno allertato ieri pure la Forestale.

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