Cuspide squarciata dal fulmine, il campanile di San Vigilio a Pinzolo è a rischio
Oggi il sopralluogo della Soprintendenza e dei tecnici specializzati, a preoccupare è la tenuta statica della struttura, che risale al 1200, e che forse andrà rifatta completamente con un restauro
PINZOLO. C’è preoccupazione per i danni causati da un fulmine che, durante il temporale che ha investito la Val Rendena a metà pomeriggio di ieri, ha colpito il tetto del campanile della chiesa di San Vigilio, squarciandola.
Il sindaco Michele Cereghini ha subito emesso un’ordinanza per impedire precauzionalmente l’accesso alla chiesa, tempio cimiteriale noto per la Danza Macabra dei Baschenis.
L’allarme è scattato verso le 15.15, quando il fulmine ha colpito la croce in metallo che si trova sulla sommità del tetto del campanile. La scarica ha fatto schizzare a metri di distanza le pietre che ricoprono il tetto del campanile, danneggiando una quindicina di lapidi del cimitero ma, fortunatamente, non provocando danni a persone, auto in sosta o in transito.
Il danno è invece apparso in tutta la sua evidenza sul campanile, il cui tetto è rimasto squarciato. Un varco consistente, sul lato nord: «Ad un primo esame sembra che possa essere almeno di un metro e mezzo in altezza e mezzo metro in larghezza - ha spiegato il sindaco Cereghini - anche se si tratta di stime dal basso. Si deve capire anche quanta profondità caratterizzi lo squarcio».
Ieri pomeriggio all’interno della chiesa - opera tra le più rilevanti del patrimonio architettonico trentino sia per la sua struttura in stile Romanico risalente al Duecento, sia per gli affreschi dei pittori bergamaschi, realizzate nel Cinquecento - si trovava la bibliotecaria del Comune Carla Maturi, volontaria pronta ad accogliere i turisti per illustrare loro la storia della struttura. Era sola: date le condizioni meteo nessuno stava visitando la chiesa.
Lo schianto è stato udito non solo in chiesa e nelle vicinanze, lungo via Bolognini, ma in buona parte dell’abitato. Subito i vigili del fuoco volontari hanno raggiunto il cimitero per verificare l’accaduto trovando numerose delle pietre che compongono il tetto - accatastate l’una sopra l’altra - a terra, sia all’interno del cimitero che nel piazzale ma anche oltre il muro di cinta.
Dopo i sopralluoghi dei vigili del fuoco e un primo esame dei danni da parte dell’architetto Roberto Paoli, incaricato dalla parrocchia di seguire la struttura, gli accertamenti proseguiranno anche oggi: a Pinzolo salirà l’architetto Giorgio Bellotti referente per l’area delle Giudicarie, tra le altre, dell’ufficio beni architettonici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia.
Con lui anche l’architetta Cinzia D’Agostino, sostituta della direttrice dell’Ufficio stesso Michela Cunaccia. «Il danno è grave - ha commentato il sindaco di Pinzolo Michele Cereghini - ma per fortuna le pietre non hanno colpito nessuno. Per mettere in sicurezza e ripristinare la struttura servirà tempo, credo che dovrà essere necessario rimuovere per intero il tetto del campanile in modo da poterlo ripristinare garantendone la stabilità che, ad ora, non è certa».
«Ne capiremo di più domani (oggi, ndr)», ha commentato Bellotti. Di certo a fronte di danni importanti quella della rimozione e del successivo ripristino è una possibilità. Ma è necessario valutare approfonditamente la situazione, prima di decidere come muoversi».