I carabinieri trovano un'auto capottata nella scarpata: ma del guidatore nessuna traccia
Il "giallo" si è infittito quando il legittimo proprietario della vettura, raggiunto all'indomani a casa, ha spiegato di essere all'oscuro di tutto denunciando il furto del mezzo
CONDINO. Che dire? I gialli non si verificano solo in televisione o in città. Ogni tanto, per parafrasare una vecchia canzone di Fabrizio De Andrè, accadono anche «da noi qui in paese».
Ed eccolo servito su un piatto d'argento il giallo del fine settimana.
Notte fra venerdì e sabato, strada statale del Caffaro fra Storo e Condino, poco prima della rotonda che porta a Condino, in prossimità della nota azienda Gabogas, che distribuisce gas in tutto il Trentino.
Sono passate da poco le tre, quando i carabinieri, di ronda notturna lungo le strade delle Giudicarie per vigilare sulla sicurezza, notano nella scarpata, a lato della strada, una Volkswagen Golf capottata con i fari ancora accesi.
Non possono che fermarsi per andare a vedere cosa sia accaduto. Hai visto mai che nella macchina ci sia qualche ferito? No, niente feriti. E niente cadaveri nel baule, il che offrirebbe più suspence al giallo. La macchina è vuota, anche se sui sedili i militi notano delle macchie di sangue.
Verificano fra i documenti e scoprono che l'auto è intestata ad un cittadino del luogo.
Preoccupati, vanno a cercarlo a casa. Suonano il campanello, ma a quanto è dato sapere non risponde nessuno. Nemmeno il telefono risponde. Non resta che attendere il mattino.
Ed in effetti, quando l'alba ha illuminato il paesaggio da poche ore, poco dopo le 8, il proprietario dell'auto si fa vivo. «Mi avete cercato?».
«Già, ma la sua auto dov'è?». «Credo che me l'abbiano rubata», risponde il proprietario. «Sa dov'è?». «No, naturalmente"».
A questo punto i militari dell'Arma si mettono in moto per capire cosa sia realmente successo.
E come prima mossa dell'indagine verificano se all'ospedale di Tione sia stato ricoverato qualche ferito nella notte, viste le macchie di sangue trovate nell'abitacolo dell'automobile. Nessuno.
Inevitabilmente cominciano le domande, come in qualsiasi indagine che si rispetti. Per esempio, che fine ha fatto il ferito? E che ferite aveva? Gravi o irrisorie?
Il proprietario era a casa o (dato che non ha risposto né al telefono, né al campanello) ha dormito sotto un altro tetto? Come si diceva, un giallo da risolvere.
Da parte dei carabinieri, ma non è difficile immaginare che l'argomento diventi di interesse del popolo, subito pronto a fare elucubrazioni e a dare libero sfogo alle fantasie, anche le più ardite. G. B.